Nonostante le proposte avanzate dal settore per modificare la norma che prevedeva l’estensione della misura del credito d’imposta del 20% anche al gasolio agricolo e alla benzina utilizzate dai contoterzisti, la misura parrebbe essere rimasta sostanzialmente lettera morta. I contoterzisti sarebbero quindi stati esclusi dalla misura che il Mipaaf aveva inserito all’interno degli ultimi decreti emanati in soccorso del settore primario, in grande difficoltà per i rincari energetici e gli effetti della siccità. Ad annunciarlo è stata Uncai, la sigla che riunisce i contoterzisti italiani, sulla base di quanto riferito da fonti interne al Mipaaf.

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Gasolio agricolo, la situazione si complica per i contoterzisti

Secondo quanto ribadito a Uncai da queste fonti, la scelta di escludere i contoterzisti dal credito d’imposta sul gasolio agricolo sarebbe da ascrivere alla mancanza della copertura finanziaria necessaria all’applicazione della misura. A questo proposito Uncai ha sollevato non pochi dubbi sulle modalità con le quali le istituzioni hanno calcolato la redistribuzioni degli stanziamenti all’interno del panorama agricolo, che ammontano a oltre 300 milioni di euro (più precisamente alla somma tra i 124.184.071 milioni di euro previsti nel decreto Ucraina dello scorso maggio e i 194,41 milioni nel decreto Auti-bis di agosto).

Secondo la sigla, infatti, le percentuali non sarebbero “rapportabili ai consumi del carburante agricolo agevolato utilizzato solo dalle aziende agricole in Italia”. Anche perché, come ha giustamente sottolineato la sigla, il 90% delle attività di raccolta nonché il 60% delle lavorazioni viene svolto proprio da contoterzisti che, quindi, sono tra i maggiori consumatori di gasolio agricolo all’interno del settore

Il commento di Uncai

“Viene da pensare che non sia stata minimamente presa in considerazione la normativa relativa al carburante agricolo agevolato e alla sua corretta assegnazione, un vero e proprio schiaffo legislativo che Uncai si augura sempre possa essere sanato”, commenta il presidente di Uncai Aproniano Tassinari. “Al momento – aggiunge il presidente Uncai – invitiamo nuovamente tutti i contoterzisti e tutte le associazioni alla massima prudenza, nella speranza che la situazione possa mutare in meglio per la categoria. Se un contoterzista decidesse di avvalersi del credito d’imposta senza averne diritto rischia, infatti, moltissimo. Se gli va bene dovrà pagare solo una sanzione pari al doppio di quanto indebitamente ottenuto, se gli va male si ritroverà un illecito penale sulle spalle”.

L’Unione Nazionale Contoterzisti ha quindi inviato alle commissioni finanza e tesoro e bilancio del Senato uno specifico emendamento all’articolo 7 del decreto Aiuti-bis, quello che estende il credito d’imposta al terzo trimestre del 2022.

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