Nonostante l’evidente calo rispetto al primo semestre da record registrato nel 2021, il mercato del gardening tiene botta e registra ancora volumi complessivamente elevati, superiori ai valori pre-pandemici. Comagarden, l’associazione dei costruttori parte di FederUnacoma, ha messo in evidenza nei primi sei mesi del 2022 una contrazione del -13,6%, da confrontare dunque con l’imponente crescita del +33,7% che aveva avuto nello stesso semestre dello scorso anno. Al netto di quanto registrato, la sigla prevede comunque la vendita di oltre 1.480.000 macchinari per il gardening entro la fine dell’anno. Ma ad incombere, ancora una volta, c’è la scure dei costi di produzione, che tra rincari energetici e inflazione, rischiano di pesare sul risultato finale.

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Mercato gardening, l’andamento segmento per segmento

Esaminando le principali tipologie di mezzi, come sottolineato da Comagarden, flessioni più contenute rispetto alla media complessiva si hanno per decespugliatori (-10,3%), motoseghe (-12.9%), motozappatrici (-10,7%) e soffiatori/aspiratori (-0,7%), mentre cali più consistenti si notano per rasaerba (-21%), ride-on consumer (22,1%) ride-on professionali (-67%), tagliasiepi (-20,4%) e trimmer (-16,8%). Nel segmento dei rasaerba si distinguono ancora una volta i robot, che da anni si segnalano come una tipologia in crescita e che chiudono il semestre con un volume di vendite sostanzialmente equivalente a quello dell’anno precedente (-0,2%).

Allo stesso modo, i modelli a batteria, che si trovano all’interno di numerose tipologie di prodotto, confermano il trend positivo degli ultimi anni e segnano nel semestre un calo minimo (-1,3%) rispetto all’anno precedente. La flessione del mercato registrata nella prima metà dell’anno – ha spiegato in conferenza stampa Renato Cifarelli, Presidente di Comagarden – dipende in parte dal naturale assestamento successivo al boom dell’anno scorso, in parte dalla mancanza di macchinari sul mercato a causa del rallentamento dei ritmi di produzione.

Ma dipende in larga misura anche dall’andamento meteorologico, che nel settore del gardening costituisce una variabile molto influente. La lunga siccità e l’ondata di caldo anomalo hanno infatti rallentato l’attività vegetativa delle piante e quindi ridotto in modo significativo la domanda di macchinari per le manutenzioni. L’andamento meteorologico non è cambiato nei mesi di luglio, agosto e settembre e per questo è verosimile che il consuntivo del mercato al termine dei nove mesi possa mostrare ancora indici negativi. La variabile meteorologica, tuttavia, non è l’unica a caratterizzare il settore.

Il commento

“L’aumento impressionante della bolletta energetica – il prezzo del gas naturale è cresciuto del 371% e quello del brent del 47% – e il maggior costo delle materie ferrose e plastiche, mediamente cresciuto del 20%, stanno facendo lievitare i costi di produzione oltre ogni previsione e questo incide inevitabilmente sul prezzo finale dei mezzi meccanici e quindi sulla propensione all’investimento da parte degli acquirenti, peraltro in un contesto economico complessivo che appare quanto mai incerto. Ad oggi le proiezioni per fine anno indicano un numero complessivo di mezzi meccanici e attrezzi stimato in circa 1.480.000 unità, corrispondente ad una flessione del 10,6% rispetto al totale 2021 – conclude Cifarelli – ma ci attendono mesi difficili, che richiedono un monitoraggio costante.

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