Gardening, calo corposo del mercato nei primi sei mesi del 2023 (-14,5%)
Le flessioni hanno interessato praticamente tutte le tipologie di prodotto, dalle motozappatrici (crollate al -23%) ai trattorini tosaerba (-4,6%). La panoramica di Comagarden
Prosegue l’emorragia delle vendite delle attrezzature dedicate al gardening. In base a quanto riportato dal consueto report elaborato dall’associazione dei costruttori Comagarden (sigla appartenente a FederUnacoma), nei premi sei mesi del 2023 le attrezzatture e i macchinari dedicati al giardinaggio e alla cura del verde hanno messo a segno un poco rassicurante -14,5%, rispetto allo stesso periodo del 2022, con cali generalizzati su praticamente tutte le tipologie di prodotti. Tra le principali cause dell’andamento negativo – ha sottolineato la sigla in una nota – vanno considerati l’andamento meteorologico anomalo, unitamente all’inflazione e all’aumento dei listini. Fenomeni importanti che, di fatto, hanno frenato un mercato che nel biennio 2020-2021 aveva registrato una crescita consistente.
Gardening, il calo del mercato è generalizzato. Ma ci sono alcune eccezioni
Il report sul mercato gardening, elaborato a partire dai dati rilasciati dalla rete di rilevamento Morgan, ha messo in luce cali per tutte le tipologie di prodotto con pochissime eccezioni: a partire dalle motoseghe (-16,8%), e proseguendo con le motozappatrici (-23%), i trattorini (-4,6%) e i ride-on “consumer” (-5,3%). In calo anche i soffiatori-aspiratori (-12,3%) e i rasaerba tradizionali, che segnano un passivo del 24,1% anche se all’interno della tipologia continua il trend positivo per i modelli robot che registrano nel semestre un incremento del 13%. Tra le poche voci in attivo, quella dei tagliasiepi (+11,5%) e quella dei ride-on per uso professionale che evidenziano una crescita dell’81,1% sia pure riferita ad un numero di macchine piuttosto contenuto.
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La flessione delle vendite – spiega Comagarden – è dovuta ad un insieme di fattori, in primo luogo l’incertezza economica e l’inflazione, con il conseguente aumento dei prezzi di listino, che scoraggiano gli acquisti soprattutto da parte del pubblico dei privati e degli hobbisti. A questo si aggiunge l’andamento meteorologico anomalo, che ha visto lunghi periodi di siccità alternati a fenomeni alluvionali che hanno influito negativamente sullo sviluppo della vegetazione, determinando una riduzione degli investimenti per le manutenzioni nei parchi pubblici, nei giardini privati e nell’impiantistica sportiva.
Al di là del particolare contesto economico e meteorologico, ha ribadito la sigla nella nota, un ridimensionamento del mercato era prevedibile, anche a compensazione dell’imponente crescita verificatasi negli anni 2020-2021 in concomitanza con la crisi del Covid, i lockdown e le restrizioni negli spostamenti, che avevano alimentato una maggiore attenzione per la cura del verde soprattutto da parte dei privati e degli hobbisti. Secondo Comagarden una maggiore stabilizzazione dell’economia e dell’andamento meteorologico potrebbe consentire un parziale recupero delle vendite nella seconda metà dell’anno, che si stima possa concludersi con un passivo intorno al 6% in ragione di circa 1 milione e 280 mila macchine e attrezzature complessivamente vendute.