FPT. Cosa cambia col sistema di raffreddamento ad alta efficienza Hehrs
Con la comparsa dei nuovi sistemi di post-trattamento, Scr, filtri Dpf e Doc, il vano motore dei trattori è sempre più affollato. È vero che le nuove tecnologie hanno consentito il downsizing del motore, ma è necessario intervenire anche su altri componenti per risparmiare spazio, semplificare gli interventi di manutenzione e non dover modificare le […]
Con la comparsa dei nuovi sistemi di post-trattamento, Scr, filtri Dpf e Doc, il vano motore dei trattori è sempre più affollato. È vero che le nuove tecnologie hanno consentito il downsizing del motore, ma è necessario intervenire anche su altri componenti per risparmiare spazio, semplificare gli interventi di manutenzione e non dover modificare le misure del cofano.
Fpt ha progettato un sistema di raffreddamento ad alta efficienza Hehrs con due soli scambiatori di calore, uno per raffreddare il motore e il secondo per il circuito a bassa temperatura, mentre i gruppi di raffreddamento classico possono contenerne più di cinque.
Attualmente, il gruppo di raffreddamento occupa un volume considerevole nella parte anteriore del vano motore. Inoltre, la pulizia periodica dei radiatori comporta meccanismi non semplici per garantire l’accesso a ogni livello. Con l’Hehrs, gli ingombri del gruppo di raffreddamento si riducono e l’efficienza migliora in quanto la ventola consuma meno energia.
Si riducono gli ingombri dei radiatori e migliorano i consumi
Una serie di scambiatori a piastre sostituiscono i tradizionali radiatori aria-aria o aria-liquido. Collegati a un nuovo circuito di raffreddamento con liquido a bassa temperatura (circa 50 gradi centigradi), raffreddano localmente i vari componenti del trattore (condensatore dell’aria condizionata, olio della trasmissione, aria di aspirazione dopo la turbocompressione, eccetera). Inoltre permettono di suddividere le esigenze di raffreddamento e compattare i singoli scambiatori di calore, mentre una pompa elettrica alimenta con liquido refrigerante i diversi circuiti.
Una serie di valvole pilotate, associate ai sensori di temperatura in uscita, modulano il flusso di refrigerante in base alle necessità. Un algoritmo controlla la portata della pompa elettrica e l’apertura di ogni valvola. In caso di bisogno, interviene sulla velocità della ventola per aumentarne la velocità.
Inoltre, il controllo individuale di ogni porzione del circuito a bassa temperatura consente di ridurre i tempi di funzionamento della ventola a pieno regime. In combinazione con una ventola a passo variabile, grazie a questo nuovo design è possibile ottenere un risparmio dei consumi del 4 per cento.