Fieragricola Tech, oltre 3000 visitatori: un successo per la fiera veronese dedicata all’innovazione agromeccanica
La due giorni ospitata a Veronafiere come spin-off di Fieragricola è stata "assaltata" da migliaia di operatori e specialisti agricoli. Tutto esaurito per i convegni
Robot, attrezzi intelligenti, sistemi di irrigazione, applicazioni gestionali: sono tante le novità mostrate durante Fieragricola Tech, la due giorni di Fieragricola dedicata alle innovazioni nel settore primario che si è svolta mercoledì 1 e giovedì 2 febbraio al Centro Congressi di Veronafiere. Una rassegna densa di convegni, a cui hanno risposto più di 3000 visitatori professionali, tra agricoltori, produttori, rappresentanti delle associazioni di categoria e giornalisti.
Fieragricola TECH, focus sulle innovazioni e sulle novità normative
Una rassegna alla sua prima edizione, lanciata dagli organizzatori della kermesse veronese durante gli anni dispari (Fieragricola si svolgerà il prossimo anno, dal 31 gennaio al 3 febbraio 2023) per fare il punto sulle novità tecnologiche sviluppate per l’agromeccanica e approfondire le tematiche di stretta attualità correlate al settore: dall’elettrificazione dei trattori alle nuove possibilità apportate dal decreto biometano per gli allevatori, dalla smart irrigation alle implicazioni del bando “Parco Agrisolare” per il fotovoltaico in agricoltura. Ma non solo.
«È stato un debutto molto soddisfacente, che ha premiato una formula innovativa, con 60 espositori in due giorni e oltre 50 convegni di alto profilo tecnico scientifico – commenta Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere– a dimostrazione di una marcata accelerazione dell’agricoltura verso soluzioni innovative, in grado di rispondere alle esigenze di incremento di produttività, gestione razionale delle risorse, riduzione delle emissioni e degli input e miglioramento dei parametri di sostenibilità economica, ambientale e sociale».
Tutti esauriti i convegni organizzati con i media partner del settore, così come gli eventi di approfondimento presentati dalle aziende espositrici, segnale di una forte richiesta da parte degli operatori, degli imprenditori agricoli, allevatori, contoterzisti, agronomi, energy manager e professionisti delle filiere agricole di un aggiornamento professionale a fronte di un progresso tecnologico che corre veloce anche nel comparto primario. Sono i segnali che evidenziano un settore agricolo in profonda trasformazione, alle prese con una transizione ecologica talvolta ostacolata da programmi comunitari eccessivamente rigidi.
A cui si affiancano costi di produzione schizzati alle stelle negli ultimi 12-24 mesi per effetto della guerra in Ucraina e, ancora prima, trascinati dall’import di cereali e semi oleosi dalla Cina, con gli effetti dei cambiamenti climatici ad innescare la volatilità dei mercati e che, nonostante tutto, investe per migliorare produttività, competitività, vitalità delle aziende e delle filiere. Fieragricola TECH ha dunque cercato di dare risposte attraverso percorsi formativi altamente qualificati, soluzioni tecnologiche innovative e una visione dell’agricoltura all’avanguardia. Un ponte verso la 116ª edizione di Fieragricola di Verona, in programma dal 31 gennaio al 3 febbraio 2024.
Il commento di Zaia
A Fieragricola TECH era presente anche il governatore del Veneto Luca Zaia. “Oggi celebriamo il funerale dell’agricoltura analogica – ha esordito -. “Entriamo a pieno titolo nell’ era dell’agricoltura digitale, robotica georeferenziale, a basso impatto ambientale. Il mio invito è di abbandonare la comfort zone dell’agricoltura tradizionale per scegliere l’innovazione. È una sfida che vinceremo perché tanti giovani si impegnano quotidianamente in agricoltura. Le prove non mancano come evidenziano i risultati del biologico che incrementa a due cifre”.
“Oggi la competitività passa per l’innovazione – ha poi continuato -. Il valore nei mercati delle produzioni agricole è infatti dato anche dalla capacità delle aziende di “raccontare” il prodotto, in tutti i suoi aspetti. Sostenibilità, ecologia, proprietà organolettiche: ma anche quel patrimonio intangibile ma straordinario che lega i prodotti del Veneto con la propria storia. Quella civiltà contadina che ha saputo guardare al futuro mantenendo salde le proprie radici.