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Da Fieragricola, rassegna dedicata allo sviluppo tecnologico applicato al settore primario, prende il via Mobility Revolution Tractor, il primo rating che valuta la sostenibilità di tutti i trattori agricoli professionali.

Nell’ambito dell’iniziativa Mobility Revolution lanciata da Lifegate per informare e orientare scelte e comportamenti in materia di mobilità sostenibile, Mobility Revolution Tractor esprime la sintesi tra le esperienze di Lifegate e Trattori.

Un ‘pacchetto’ di conoscenze che vanno a determinare la valutazione che misurerà l’impatto sull’ambiente e la sostenibilità del veicolo analizzato non solo con i parametri classici. Ambizione che prende comunque spunto dall’esigenza reale di dare un valore al processo produttivo e di farlo anche arrivare al grande pubblico. Perché molto si parla di ciò che arriva in tavola, ma ancora poco si dice sulla filiera, sulle modalità, con cui i prodotti arrivano al consumatore.

Tre aree fondamentali per calcolare il rating

Fondamentalmente il rating si basa su tre aree che sono state individuate come Driveline, Sicurezza e Comfort e Caratteristiche del veicolo. Nella Driveline si prendono in considerazione motore e trasmissione. Partendo dall’Indice Diesel che la casa editrice ha introdotto ben 22 anni fa, nel 1993 per la rivista Vado e Torno. Una formula matematica che permette di dare il rating al motore valutandone i parametri fondamentali, dalle prestazioni alle dimensioni e ai pesi, dal rendimento termodinamico alla velocità lineare del pistone.

Si ottiene così un numero con cui, sulla scala da uno a dieci che classifica quanto quel motore sia prestazionale. Al valore del motore si affiancano poi lo step di emissione e il tipo di alimentazione, che va dal gasolio al gas, all’ibrido e al tutto elettrico. Mentre per la trasmissione il punteggio si determina a seconda del grado di tecnologia applicata.

Ma Mobility Revolution Tractor vuole andare oltre il puro concetto di impatto ambientale e scandagliare tutti gli aspetti che rendono il veicolo sostenibile per l’ambiente che lo circonda. Quindi, sicurezza, ovvero la capacità di ridurre il pericolo per gli altri utenti e di ‘proteggere’ chi lo guida.

Ancora, non si poteva tralasciare l’aspetto percettivo che il veicolo ha sui non addetti ai lavori. Un aspetto ben rappresentato nelle Caratteristiche del veicolo. Dove si misura anche l’impatto in termini di rumore e di invasività soprattutto nelle aree urbane. Riciclabilità dei componenti e sostenibilità del brand sono parametri che danno valore aggiunto non solo nell’immaginario collettivo ma poggiano su solide basi oltre che su investimenti importanti.

Cavallo di battaglia i costi d’esercizio

Infine, per posizionare il veicolo nella catena produttiva, Mobility Revolution Tractor adotta un altro cavallo di battaglia di Trattori, il costo orario d’esercizio. Un indice che prende spunto dai costi di esercizio pubblicati e continuamente aggiornati sin dagli Anni 70 e che rappresentano oggi un punto di riferimento per le aziende e per le istituzioni.

Si è dunque realizzato un rating che vuole andare oltre quanto visto sinora. Che supera i consumi, le emissioni, i costi benefici come calcolati fino ad oggi. Un rating che tende a uscire anche dall’esclusivo ambito della meccanizzazione agricola per entrare nel lessico comune dei media e del grande pubblico.

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