Fieragricola è in dirittura di arrivo, che Fiera sarà dal punto di vista della presenza di espositori e cosa vi aspettate a livello di pubblico?

«Come sa abbiamo riprogrammato, in collaborazione con gli espositori, gli operatori e gli stakeholder la manifestazione dal 2 al 5 marzo. La scelta di Veronafiere è stata compresa e ad oggi abbiamo oltre 500 espositori diretti presenti da 11 Paesi, con tutti i marchi più importanti della meccanica presenti, 10 padiglioni occupati, una marcata verticalizzazione delle filiere produttive e un’adeguata proposta convegnistica. Siamo soddisfatti.

A livello di pubblico ci attendiamo, a causa del Covid, numeri inferiori rispetto al 2020, che, ricordiamo, fu un’edizione di grande successo anche sul piano delle presenze. Ci attendiamo quindi meno visitatori, ma motivati, ancora più selezionati e professionali. Non dimentichiamo che si sta inaugurando una fase molto interessante per le imprese agricole, che fra i Programmi di sviluppo rurale, i fondi della Next Generation EU e Pnrr potranno contare su ingenti fondi per completare una transizione ecologica, digitale e una rivoluzione verde che è già in atto».

La pandemia potrebbe rallentare il flusso di operatori stranieri?

«La scelta di riprogrammare la 115ª edizione di Fieragricola a marzo risponde all’esigenza di garantire la massima sicurezza, nel pieno rispetto dei protocolli di prevenzione. In questo la recente previsione del governo, dopo il colloquio con Aefi, l’Associazione esposizioni e fiere italiane, di creare dei corridoi verdi e istituire green pass per operatori vaccinati anche con altri vaccini accolti dal governo proprio su sollecitazione di Aefi per l’approdo dall’estero di delegazioni e buyer in tutta sicurezza, anche da aree prima precluse.

Tutto questo va nella direzione di garantire sicurezza, controlli e allo stesso tempo opportunità di business. A Fieragricola avremo solo visitatori professionali, qualificati e motivati, con delegazioni provenienti da Algeria, Colombia, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Guatemala, Iraq, Libia, Mozambico, Perù, Russia, Slovenia, Spagna, Tunisia, Turchia, Azerbaijan, Brasile, Egitto, Etiopia, Georgia, Ghana, Kosovo, Albania, Norvegia, Polonia, Romania, Serbia, Tunisia, Uzbekistan. E anche sul fronte espositivo, siamo orgogliosi di poter ospitare operatori leader che arrivano da 11 Paesi».

Come sarà gestita la manifestazione a livello di sicurezza e prevenzione?

«Abbiamo definito un protocollo all’interno di Aefi per uniformare gli standard di sicurezza, che sono in linea con le disposizioni normative del CTS. Dal 10 gennaio 2022, per partecipare agli eventi in fiera è necessario possedere la certificazione verde rafforzata Covid-19 (Super green pass) e in quartiere è obbligatorio indossare sempre la mascherina FFP2. All’ingresso viene misurata la temperatura corporea. Le modalità di movimento all’interno delle strutture di Veronafiere, poi, garantiscono il distanziamento sociale, mentre una rete intelligente di 400 telecamere è in grado di individuare eventuali assembramenti e monitorare il corretto utilizzo di DPI, attraverso un sofisticato algoritmo di computer vision.

Particolare attenzione viene riservata alla sanificazione degli ambienti e degli impianti di climatizzazione. Tali procedure hanno ricevuto la certificazione GBAC STAR TM del Global Biorisk Advisory Council che oggi rappresenta lo standard internazionale più avanzato in fatto di pulizia, disinfezione e prevenzione delle malattie infettive. Nel corso di Fieragricola saranno sempre presenti presidi con operatori medici specializzati e un punto per tamponi rapidi. Sul fronte degli arrivi di buyer esteri, infine, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera anche ai visitatori provenienti da paesi extra-UE: per quelli con vaccini non riconosciuti dall’EMA, sarà richiesto un test molecolare, ad integrazione.

Il format trasversale dalla meccanica alla zootecnia è confermato?

«Assolutamente sì. Da tempo l’impresa agricola si sta evolvendo nell’ottica della multifunzione, attenta ai processi produttivi, sempre più specializzata. Fieragricola deve rispondere di conseguenza alle esigenze dei professionisti che animano il settore, dagli imprenditori agricoli ai veterinari, dagli allevatori agli imprenditori agromeccanici. Sempre più oggi le imprese agricole producono energia elettrica e calore per il proprio fabbisogno aziendale, utilizzano sistemi di agricoltura e zootecnia di precisione per ridurre i consumi e le emissioni e avere un controllo molto preciso sulla qualità delle produzioni; gli allevatori sono sempre più attenti al benessere animale e alla valorizzazione delle produzioni. È in corso da alcuni anni ormai un fenomeno di riduzione dell’utilizzo del farmaco veterinario e di tutti i mezzi tecnici per migliorare la fertilità del suolo e contenere le emissioni di gas serra. Fieragricola deve rispondere a tutti questi professionisti ed è per questo che l’impianto espositivo manterrà i grandi pilastri della meccanica agricola, della zootecnia, delle colture iper-specializzate vigneto e frutteto, dei servizi per l’agricoltura, delle energie da fonti rinnovabili agricole, dell’offerta sementiera e mangimistica nell’alveo più ampio delle materie prime per agricoltura e zootecnia, della multifunzione».

Che novità ci saranno sotto il profilo espositivo e convegnistico?

«Fra le grandi novità in programma per Fieragricola 2022 partiamo dalla preview: un Summit internazionale dedicato ai 60 anni della Politica agricola comune, istituita nel 1957 alla firma dei Trattati di Roma che danno vita alla prima Comunità economica europea e che vedono l’agricoltura come uno dei motori dell’economia e un collante dell’Europa anche sul piano economico, politico e sociale. Lo abbiamo riprogrammato per il 1° marzo, alla vigilia dei quattro giorni espositivi di Fieragricola, per parlare di vision al 2050 e, di fatto, sarà la vera inaugurazione della manifestazione.

A livello convegnistico invito a visitare il sito www.fieragricola.it, per consultare tutti gli aggiornamenti sul programma. Fra le altre grandi novità che i visitatori troveranno all’interno del quartiere fieristico avremo un salone dell’agricoltura digitale, alla luce del percorso intrapreso dal settore verso la precision farming.

La parte convegnistica guarderà molto ai nuovi fenomeni in atto: il contrasto ai cambiamenti climatici, l’obiettivo Zero emissions indicato dalla Commissione europea, la difesa della biodiversità, la riduzione dell’impatto ambientale, l’agricoltura 4.0, l’economia circolare, le energie da fonti rinnovabili. Vogliamo essere protagonisti di una rivoluzione verde in ambito agricolo, che non si può compiere senza l’innovazione tecnologica e un cambio di mentalità».

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