Fendt TriSix, il trattore a sei ruote che stupì il mondo agromeccanico nel 2007
530 cv di pura potenza, sei ruote, una combinazione di assali sterzanti e trasmissioni a variazione continua per lo sviluppo di uno dei trattori più rivoluzionari di inizio millennio. Ma che restò solamente un (bellissimo) concept
Nel febbraio del 2007, l’allora CEO di AGCO Martin Richenhagenn annunciò che il Gruppo aveva intenzione di sviluppare una potente macchina agricola di nuova concezione presso i dipartimenti di Ricerca & Sviluppo aziendali situati nel polo di Marktoberdorf, tra cui spiccavano anche le strutture di Fendt. Una promessa che si concretizzò qualche mese dopo all’edizione di quell’anno di Agritechnica, con il reveal del concept di un trattore a sei ruote denominato TriSix, in grado di sprigionare una potenza di 530 cavalli.
Fendt TriSix, una sfida ingegneristica senza precedenti
Durante lo sviluppo, il produttore tedesco si accorse che su un mezzo di questo tipo una potenza eccedente i 500 cv non poteva essere trasmessa al terreno attraverso le ruote da una “semplice” combinazione di due assali. TriSix fu quindi un progetto incentrato nel trasmettere più potenza ai trattori gommati, senza però andare ad intaccare le dimensioni, mantenendo quindi altezza, lunghezza e larghezza tali da non inficiare le prestazioni su strada.
La problematica della catena cinematica fu brillantemente risolta da Fendt dividendo la potenza da trasmettere su due diverse trasmissioni Vario. La prima trasmetteva la potenza sull’assale frontale e su quello mediano, mentre la seconda faceva lo stesso sull’assale posteriore su cui, presumibilmente, gravava un peso decisamente maggiore rispetto agli altri due assali. L’idea del trattore era quella di consentire lo spostamento da una parcella all’altra entro i limiti di legge. A questo proposito, anche la larghezza del trattore rappresentò una caratteristica fondamentale ai fini dello sviluppo del trattore. In condizioni di campo, inoltre, sia le ruote anteriori che quelle posteriori giravano, ma su strada venivano sterzate solo le ruote anteriori. La velocità massima del trattore era di 80 km/h.
Una belva tra i campi
La dimensione delle gomme era di 650/65R38, dimostrando che una dimensione più contenuta andava comunque bene per la stabilità del mezzo, considerando la presenza delle sei ruote (ma ciò non escludeva la possibilità di utilizzare anche quelle più grandi da 42 pollici). Il funzionamento delle ruote, tutte di eguali dimensioni (il che rendeva il TriSix un enorme isodiametrico), si basava sul concetto di “multipass”: in sostanza le ruote frontali compattavano il terreno sul quale poi passavano le altre quattro, garantendo così una minore resistenza al rotolamento e una trazione migliore al mezzo.
Il motore era un sei cilindri 12.4 litri MAN D2676, con una potenza massima di 400 kW (530 cv in base alle caratteristiche), mentre le trasmissioni in uso erano due Vario ML 260 a variazione continua. L’escursione delle ruote con sospensioni non collegate era di 37 cm. Lo sterzo era idromeccanico per le ruote frontali (come accade per i camion), mentre per l’assale posteriore era idrostatico, con le ruote posteriori bloccanti nel caso la velocità superasse i 30 km/h. Ragguardevoli le dimensioni esterne: il TriSix era lungo 7.61 metri, alto 3.55 metri e largo 2.75 metri. Il peso massimo ammissibile in condizioni di lavoro era invece di 19.000 kg. Un bestione d’altri tempi che non arrivò mai sui campi in larga scala e che restò un semplice (ma stupendo) concept.