5275 C SL, esame di maturità. La prova della mietitrebbia Fendt
Severo banco di prova sulle colline marchigiane per l’autolivellante Fendt, che mette in risalto tutte le virtù di una macchina frutto del perfetto connubio tra il know-how Laverda e le moderne tecnologie Agco
Annunciata in anteprima nel 2020 e introdotta sul mercato a partire dalla campagna 2021, la mietitrebbia Fendt 5275 C SL costituisce l’unica discendente (assieme alla gemella in casacca Massey Ferguson denominata MF Beta 7360 AL4) della gloriosa stirpe di autolivellanti Laverda che per decenni è stata protagonista del comparto delle macchine da collina. Un’eredità pesante, anzi pesantissima in considerazione del particolare affetto di cui godeva lo storico marchio vicentino. L’ultimissimo esemplare del brand Laverda che sulla linea del tempo precede la nuova Fendt 5275 C SL risponde al nome di AL Quattro Evo, un modello apprezzato da agricoltori e contoterzisti da cui derivano molte caratteristiche della star del nostro test.
Per contestualizzare correttamente l’operatrice in prova è importante precisare anche un paio di elementi relativi alla sua sigla: la lettera ‘C’ indica infatti il legame con l’omonima serie di mietitrebbie da pianura di cui vanta la stessa cabina e la medesima postazione di guida (sebbene la scocca sia quella della più compatta gamma ‘L’), mentre le ultime due lettere ‘SL’ stanno per Super Level ossia il nome commerciale del sistema di massima compensazione della pendenza. Abbiamo avuto la possibilità di lavorare con la nuova Fendt 5275 C SL nell’entroterra marchigiano durante la raccolta sia di cereali che di leguminose da granella, analizzandone molteplici aspetti in variabili condizioni
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La mietitrebbia monta un motore sei cilindri Agco Power Stage V da 7,4 litri, accreditato di una potenza massima di 306 cavalli. In campo il propulsore ha fornito una prestazione decisamente brillante, non mostrando mai nessuna esitazione in occasione delle salite più impegnative. L’autolivellante è allestita con una piattaforma di taglio Cressoni CRX da 6 metri di larghezza, ma le potenzialità della Fendt 5275 C SL permettono di adottare anche barre di dimensioni maggiori. Il gruppo di aspirazione, il pacchetto di radiatori, l’impianto idraulico e i bocchettoni dei serbatoi del gasolio e AdBlue sono posizionati in modo razionale per facilitare le operazioni di manutenzione e rifornimento.
La trasmissione è caratterizzata da un cambio meccanico a quattro marce collegato a un circuito idrostatico con sistema di trazione integrale. L’apparato di livellamento consente di compensare pendenze massime trasversali del 38 per cento, longitudinali in salita del 35 per cento e in discesa dell’8 per cento. Nell’arco dell’intera prova la macchina ha dimostrato disinvoltura e caparbietà su qualsiasi pendio trasmettendo una sensazione di totale affidabilità.
I pistoni idraulici responsabili della giusta inclinazione rispetto al profilo del terreno e quindi della costante orizzontalità degli organi di lavoro, sono azionati mediante valvole proporzionali controllate da un’evoluta centralina elettronica; i movimenti risultano progressivi e armoniosi, quasi impercettibili dal posto di guida. I freni a disco installati direttamente sui riduttori garantiscono un’adeguata sicurezza in tutte le situazioni.
Il sistema MCS c’è e si sente
L’apparato trebbiante è contraddistinto dal gruppo Multi Crop Separator (MCS) che prevede un battitore principale da 600 millimetri di diametro e 1.340 di larghezza, più rullo acceleratore e tamburo separatore supplementare. Tale sistema permette di aumentare la produttività e di adattare con versatilità l’operatrice a una vasta gamma di colture e condizioni ambientali; a seconda delle esigenze (ad esempio per ottimizzare la qualità del sottoprodotto paglia) è possibile escludere l’attività del tamburo separatore supplementare spostando la propria griglia tramite un apposito comando elettrico. Il battitore può lavorare in un range compreso tra un minimo di 380 giri al minuto a un massimo di 1.100; il controbattitore presenta un angolo di avvolgimento pari a 106 gradi e può essere ordinato a richiesta nella versione modulare a sezioni.
L’autolivellante Fendt 5275 C SL protagonista della nostra prova è abbinata a una barra Cressoni CRX con larghezza di taglio di 6 metri. Tale piattaforma realizzata dal costruttore di Volta Mantovana è caratterizzata da due unità collegate a un sistema di ripiegamento che riduce l’ingombro complessivo della testata per i trasferimenti stradali a soli 3,35 metri (inferiore alla carreggiata della stessa mietitrebbia) senza rilevanti problemi di visibilità
Il gruppo MCS è seguito dai cinque scuotipaglia, caratterizzati da una lunghezza di 4,3 metri e da una conformazione a quattro gradini. La granella residua passa sul piano preparatore a cinque sezioni e successivamente all’apparato di pulizia dotato di serie dei vagli ad alta capacità (HC) aventi un’area utile complessiva di 4,67 metri quadrati, più ventilatore radiale elettrico. Il crivello superiore dispone di un’estensione regolabile in modo indipendente.
Il recupero viene rimandato al battitore attraverso un’apertura conica che distribuisce il prodotto con omogeneità sull’intera larghezza di lavoro. Tutti i parametri di funzionamento dell’apparato trebbiante, di separazione e di pulizia sono monitorabili e gestibili dal computer di bordo; l’interfaccia offre una rappresentazione schematizzata dei vari organi e consente di visualizzare i dati dei sensori di perdita, nonché di impostare la loro sensibilità in base alle preferenze.
Il serbatoio della granella vanta una capacità di 8.600 litri, che in funzione del peso specifico del raccolto si può tradurre in un carico massimo di circa 70 quintali. Il relativo tubo di scarico garantisce un rapido ed agevole trasferimento su carri o camion grazie a una velocità pari a 105 litri al secondo, una lunghezza di 5 metri e un’altezza fino 4,7 metri. La mietitrebbia Fendt 5275 C SL è equipaggiata con un trinciapaglia a 52 coltelli, inseribile in pochi secondi agendo su un’unica leva posizionata sul lato destro. L’esemplare in prova presenta deflettori per lo spandimento della paglia a regolazione manuale, ma come optional è disponibile anche un sistema di controllo elettrico di tali elementi governabile dal posto di guida.
La cabina. Sale in cattedra la collaudata tecnologia Fendt
La cabina Skyline è impreziosita da una consolle integrata al bracciolo destro del sedile in linea con gli standard stilistici della Casa di Marktoberdorf. Il display è costituito dal collaudatissimo terminale touchscreen Vario da 10,4 pollici: il moderno software permette una navigazione semplice ed intuitiva tra le varie schermate, compresa quella dedicata alla telecamera ausiliare. A richiesta è possibile implementare diverse soluzioni di smart farming, tra cui il pacchetto di gestione dati Fendt Connect e il sistema di misurazione dell’umidità e della resa in tempo reale più relativa mappatura.
Il joystick multifunzione concentra in sé i comandi per l’avanzamento, la barra e il tubo di scarico della granella; un po’ discutibile la disposizione particolarmente ravvicinata di pulsanti per funzioni differenti. La cabina è provvista di un efficiente climatizzatore automatico e di un pratico vano frigo posto sotto il sedile del passeggero; apprezzabile anche la geometria del lunotto posteriore per osservare l’interno del serbatoio della granella. L’impianto di illuminazione può essere configurato a seconda delle necessità; nella versione in prova era arricchito con fari supplementari previsti sia per la presenza della piattaforma pieghevole che per migliorare il controllo di specifiche aree.