Fazi, la fiera dedicata alla zootecnia a quota 35mila visitatori. Il mondo agricolo in mostra
La 93esima edizione, svoltasi come di consueto presso il polo fieristico di Montichiari nel bresciano, si riconferma come punto di riferimento per il settore primario. A ottobre 2022 il prossimo appuntamento
La 93ª edizione della Fiera Agricola Zootecnica Italiana (FAZI) di Montichiari chiude i battenti superando i 35.000 visitatori e si conferma un punto di riferimento per il settore primario. Ne hanno dato notizia gli organizzatori della kermesse bresciana, che quest’anno è tornata a svolgersi in presenza su una superficie di nove padiglioni e, ancora una volta, ha messo in mostra il meglio del mondo agricolo e zootecnico, puntando i riflettori sulle innovazioni che dovranno coniugare il benessere animale, la produttività, l’incremento delle produzioni con la sostenibilità ambientale
“Abbiamo constato un’affluenza di operatori professionali, imprenditori agricoli, giovani, ma anche famiglie, che dimostrano l’interesse della società civile a un comparto strategico come l’agricoltura – afferma il presidente del Centro Fiera di Montichiari, Gianantonio Rosa -. Siamo molto soddisfatti, perché in questi tre giorni di eventi, convegni e approfondimenti abbiamo rimesso al centro dell’attenzione del Paese l’agricoltura e la zootecnia, con la presenza del ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, del ministro degli Affari regionali e delle autonomie Mariastella Gelmini, dell’on. Paolo De Castro, responsabile per i Socialisti e Democratici in commissione Agricoltura al Parlamento europeo e delle istituzioni regionali e del territorio che, ricordiamo, rappresenta la prima provincia zootecnia in Italia ed è uno dei serbatoi più importanti del Made in Italy”.
Fazi e l’importanza della sostenibilità
Un traguardo, quello dell’attenzione alla riduzione delle emissioni, alla valorizzazione dei reflui zootecnici attraverso soluzioni tecniche redditizie e multifunzionali quali biogas e – nuova frontiera – biometano, che è sempre più alla portata, come i risultati delle indagini scientifiche dimostrano. L’agricoltura, infatti, è l’unico comparto che nel tempo ha ridotto le emissioni in atmosfera rispetto ad altri segmenti produttivi come i trasporti o l’industria.
Un aspetto sul quale si è fermato anche Fortunato Trezzi, presidente di Anafibj, l’Associazione nazionale degli allevatori di razza Frisona e Jersey, che con il debutto a Montichiari della 69ª Mostra nazionale dalla razza Frisona e della 10ª Mostra nazionale della razza Jersey, hanno animato il ring della Fazi.
Fazi, la centralità della sicurezza alimentare e il nodo del latte
Il Covid ha posto l’attenzione alla sicurezza alimentare, alla garanzia di avere cibo sufficiente e di qualità. E da Montichiari la Fazi accende i riflettori anche su altri fattori che necessitano di attenzione per non mandare in default un settore fortemente provato da costi di produzione in aumento, a partire dalla redditività.
Dal palco della Fazi è il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli che ha assicurato una rapida conclusione del Tavolo Latte, con un possibile adeguamento del prezzo nazionale.
I listini dovrebbero in effetti prendere la direzione ascendente, a fronte di una produzione europea stabile e di una domanda – in particolare di formaggi, produzioni cioè ad alto valore aggiunto – che si sta mantenendo su livelli positivi. La conferma del trend rialzista arriva anche da Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo, una delle realtà del settore lattiero caseario più importante d’Italia, con oltre 2.400 dipendenti, oltre 600 allevatori conferenti e 1.280 milioni di euro di fatturato.
“I costi di produzione sono aumentati alle stelle, c’è un negoziato in atto perché bisogna fare in modo che lungo tutta la catena i costi di produzione vegano distribuiti – spiega dalla Fazi di Montichiari il presidente di Granarolo, Calzolari -; la tendenza non può che essere un prezzo in aumento, perché in Europa il prezzo del latte è cresciuto e non abbiamo, invece, aumenti di produzione”.
La crisi delle materie prime colpisce anche il settore agricolo
Resta l’incertezza per i prezzi delle materie prime che si mantengono elevati (mais + 52% rispetto a 12 mesi fa, soia +56%, orzo +43% su base tendenziale, fonte: Teseo.Clal.it) e che preoccupano in particolare la suinicoltura, dove le prospettive di aumento dei prezzi dei maiali sono più lontane in termini di tempo rispetto al settore lattiero e sono strettamente collegate ai mercati internazionali e dalla ripresa dell’import cinese.
La riforma della Politica agricola comune, che entrerà in vigore a partire dal 2023 e che non convince completamente gli agricoltori, è ora alle prese con la definizione del Piano strategico nazionale e da Coldiretti, proprio nel corso della 93ª Fazi di Montichiari, arriva la richiesta che almeno il 70% dei fondi stanziati dagli ecoschemi vengano impiegati per la zootecnia, a fronte del ruolo indispensabile che ha il segmento zootecnico anche a tutela della biodiversità e della manutenzione del territorio.
La 94ª edizione della Fiera Agricola Zootecnica Italiana sarà promossa dal Centro Fiera di Montichiari nella seconda metà di ottobre del 2022.