Enovitis Extrême, al via la rassegna per l’agromeccanica d’alta quota
L'appuntamento è il 13 luglio, tra i vigneti in quota di Chiusa, a nord di Bolzano. 83 gli espositori presenti
Quest’anno Enivitis si fa in due: dopo la consueta rassegna tra i filari svoltasi gli scorsi 7 e 8 giugno a Polpenazze del Garda, nel bresciano (presso la Cantina Bottenago di proprietà dell’azienda Agricola Erian), i riflettori sono ora puntati su Enovitis Extrême, la kermesse in campo dedicata ai macchinari e agli attrezzi per l’agricoltura eroica, che si svolge in quota, tra montagne e declivi.
La scelta è ricaduta sui vigneti alpini della Cantina Valle Isarco – Eisacktal, situata a Chiusa, a nord di Bolzano. Organizzata da Unione italiana vini, Enovitis Extrême si svolgerà il prossimo giovedì 13 luglio e si permetterà di vedere all’opera soprattutto, come accennato, macchine operatrici e attrezzature destinate all’impiego in condizioni orografiche impervie, con alte pendenze e ristretti spazi di manovra.
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Quella di quest’anno, tra l’altro, sarà la seconda edizione di Enovitis Extrême. In totale si sono registrate 83 aziende espositrici ed è stata realizzata in partnership con il Cervim (Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana) e con il Consorzio Vini Alto Adige, organismo di tutela che riunisce oggi oltre 186 soci tra cooperative, aziende e viticoltori indipendenti.
In vetrina dunque trattori, mini cingolati, transporter e portattrezzi progettati, quasi su misura, da aziende spesso artigianali e specializzate in questa nicchia tecnologica. Si parla di viticoltura eroica in caso di una pendenza del terreno superiore a 30%, o di altitudine superiore ai 500 metri sul livello del mare, in presenza di sistemi viticoli su terrazze e gradoni, o in caso di viticoltura delle piccole isole.
Enovitis Extrême, la panoramica in Italia
Secondo l’indagine sulla filiera del vino in Italia realizzata dall’Osservatorio del vino Uiv-Vinitaly, il 51% dei vigneti nazionali si colloca sopra i 300 metri di quota, con il 42% in collina (301-700 metri) e il 9% in montagna (sopra i 700 metri). Nello specifico, si concentrano in montagna 6 su 10 vigneti in Valle d’Aosta e Liguria, mentre sono circa il 30% in Campania, Basilicata, Calabria, Molise e Piemonte. Sono invece 281 mila gli ettari complessivamente dedicati in Italia alla viticoltura collinare, che interessa soprattutto quelle abruzzese (96%), umbra (89%), marchigiana (85%) e toscana (81%), a cui si aggiungono le produzioni di alta collina in provincia di Bolzano (86%) e Trento (40%).
“Enovitis Extrême punta a sostenere e valorizzare realtà che operano in un contesto caratterizzato da altissimi costi di produzione – spiega il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti –. Basti pensare che ciò che in pianura viene realizzato con una media di meno di 100 ore lavorative per ettaro, in questi vigneti ne richiede più di 600. Si tratta di una viticoltura che ha esigenze ad hoc, ma che svolge un ruolo storico sia sul fronte della produzione enologica che su quello della conservazione e manutenzione dei territori”.