Emilia-Romagna, tre morti nell’alluvione. 300 mln € di danni all’agricoltura
Mentre il numero degli sfollati aumenta, purtroppo si contano anche tre dispersi a causa degli eventi climatici estremi che hanno travolto la Regione. Esondati 14 fiumi. Coldiretti chiede al Governo interventi
Peggiora la situazione in Emilia-Romagna dopo i violenti nubifragi che si sono abbattuti sulla regione tra il 15 e il 16 maggio: purtroppo il numero delle vittime è salito a tre, quello dei dispersi a quattro. La zona più colpita resta quella della Romagna, con le province di Forlì-Cesena e Ravenna che sono sommerse a causa dell’esondazione dei fiumi (più di 14 quelli straripati in tutta la Regione).
Le persone evacuate dalle loro abitazioni a causa dell’emergenza sono più di 5.000. Numerosi i tratti dell’A14 e delle strade locali chiuse per sicurezza, in considerazione degli allagamenti della carreggiata. Chiuse anche le tratte ferroviarie della zona, così come le scuole. Migliaia i soccorritori al lavoro – tra sanitari, vigili del fuoco, protezione civile e forze dell’ordine – per mettere in sicurezza la popolazione.
Gravissime le ripercussioni sull’agricoltura delle Regione dove, va ricordato, si trova la Food Valley, uno dei distretti agroalimentari più importanti d’Italia. Secondo le prime stime elaborate dalla Coldiretti la violenta alluvione che si è abbattuta sull’Emilia-Romagna ha già provocato oltre 300 mln € di danni con migliaia di ettari di terreno coltivato a kiwi, susine, pere e mele ma anche cereali, vivai, ortaggi, allevamenti che sono stati completamente allagati.
Alluvione in Emilia-Romagna, il commento della Coldiretti
Il territorio – si legge nella nota rilasciata dalla Coldiretti – è stato devastato da eventi meteorologici di elevata intensità che hanno determinato esondazione di corsi d’acqua e provocato rotture arginali con evacuazioni a causa degli allagamenti, che hanno interessato terreni a destinazione agricola di pregio con il lento deflusso dell’acqua rimasta nei frutteti che “soffoca” le radici degli alberi fino a farle marcire e il rischio di far scomparire intere piantagioni che impiegheranno anni prima di tornare produttive. Il tutto a nemmeno un mese dall’altro evento climatico estremo che aveva investito le stesse zone.
“E’ necessario attuare interventi indifferibili diretti ad assicurare il superamento dell’emergenza e per questo chiediamo al Governo un intervento urgente per mettere in campo ogni azione utile finalizzata alla ripresa economica e produttiva delle imprese agricole che hanno subito danni dagli eventi metereologici indicati”, ha scritto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “è in gioco la sopravvivenza stessa di centinaia di imprese e delle lavoratrici e lavoratori che da esse dipendono”.
“È stato certamente utile il primo intervento emergenziale deliberato tempestivamente dal Governo, a poche ore dai fatti. Ora, stante la situazione straordinaria, riteniamo necessario un Decreto Legge Speciale del Governo e il relativo stanziamento di risorse congrue ad affrontare i danni subiti che da una prima stima superano i 300 milioni di euro per le attività agricole” conclude Prandini nel precisare che “gli strumenti ordinari di intervento vanno attivati quanto prima, ma non sono sufficienti a garantire il salvataggio o la continuità delle filiere agricole del territorio colpito”. “Appare sempre più urgente intervenire in maniera strutturata sulla gestione argini, controllo fauna e pulizia alvei fluviali, anche coinvolgendo gli agricoltori e semplificando la burocrazia che spesso rallenta la cura del territorio” conclude il presidente della Coldiretti.