Emilia-Romagna, il generale Figliuolo è il nuovo commissario per la ricostruzione post-alluvione
Anche se non sono mancate le polemiche a livello istituzionale, le reazioni delle sigle agricole sono state positive
Il generale Francesco Paolo Figliuolo è stato nominato dal Governo Meloni come Commissario straordinario alla ricostruzione dei territori delle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche, territori duramente colpiti dall’alluvione dello scorso 16 maggio, per i quali sono stati stanziati oltre 2 miliardi di € (di cui 175 milioni €, per ora, destinati all’agricoltura).
Il generale Figliuolo era già salito alla ribalta mediatica nel 2021, quando era diventato Commissario straordinario per l’emergenza covid-19 nei difficilissimi mesi della seconda ondata pandemica (con relativi lockdown e l’Italia a ‘zone’) e della campagna vaccinale di massa. I presidenti delle tre regioni colpite dall’alluvione sono invece stati nominati sub commissari per i rispettivi territori e membri della Cabina di coordinamento per la ricostruzione.
In un territorio in cui la conta dei danni ha toccato cifre spaventose. I dati forniti dalla Coldiretti, nero su bianco, fanno impressione. L’alluvione in Emilia-Romagna, che in parte ha coinvolto anche Marche e Toscana, ha devastato un territorio con 21mila aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese e si possono stimare per adesso 1,1 miliardi di euro di perdite per il settore agricolo. Un numero che, se si considera l’ammontare totale dei danni (a infrastrutture, strade, case private ecc) potrebbe lievitare fino a 9 miliardi, in base a quanto riportato dalle istituzioni locali.
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Commissario Emilia-Romagna, il commento di Uncai
Positivo il commento della sigla dei contoterzisti Uncai (che non ha mancato di ribadire, negli scorsi giorni, la fumosità della direttive per la ripartenza degli agromeccanici). “Il Generale Figliuolo è la persona giusta”, ha esordito il presidente di Uncai Aproniano Tassinari. “Figura di alto profilo, esperta nella gestione delle emergenze su vasta scala, si è distinto organizzando con successo la campagna vaccinale di massa contro il covid, e fu scelto da Mario Draghi anche perché super partes. Non un politico, ma un tecnico in grado di agire sui territori delle tre regioni colpite dall’alluvione con pragmaticità e celerità”.
La nomina di Figliuolo è stata accompagna dall’istituzione di un Fondo per la ricostruzione e dall’avvio di un organo tecnico, la “Conferenza permanente”, destinato a redigere (e aggiornare con l’avanzare dei lavori) programma delle infrastrutture ambientali. Come ribadito dalla sigla dei contoterzisti Uncai, tra gli obiettivi che il commissario dovrà portare a termine ci sono la messa a punto di un reticolo idraulico composto da centinaia di km di canali e argini, il tracciamento delle strade collinari pregiudicate dalle frane e la realizzazione di adeguate casse di espansione dei fiumi: tutte opere necessarie per evitare di affossare un’agricoltura d’eccellenza e riconsegnare i territori alla gente.
“Tecnici e agromeccanici Uncai sono a disposizione per fornire pareri tecnici in seno alla Conferenza permanente”, conclude il presidente Uncai. “Le moderne tecnologie agromeccaniche potranno tornare utili nella ricostruzione e poi nella manutenzione del territorio, dai modelli previsionali, ai droni e alla sensoristica digitale”.
Il commento della Coldiretti
“La scelta sulla figura del generale Francesco Paolo Figliuolo quale commissario alla ricostruzione post alluvione in Romagna è sicuramente positiva considerata anche l’efficacia organizzativa dimostrata nella campagna vaccinale durante i difficili momenti della guerra al Covid” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “rapidità ed efficienza nella gestione delle risorse e nella distribuzione degli aiuti sono fondamentali per la rinascita delle imprese agricole così duramente colpite dalla furia delle acque con danni sui raccolti, le strutture e i macchinari”.