A poco più di un anno dalle alluvioni che l’avevano travolta nel maggio del 2023, l’Emilia-Romagna è finita di nuovo sott’acqua. A causa delle precipitazioni eccezionali che hanno interessato il territorio la scorsa settimana, infatti, la Regione è stata vittima della quarta alluvione in poco meno di due anni. Alla conta dei danni e dei feriti, purtroppo, si è aggiunta anche un’altra vittima, la diciottesima in un’emergenza che sembra non finire mai.

Da Parma a Reggio, da Modena a Ferrara fino ad arrivare a Bologna (dove sono esondati diversi fiumi nel centro cittadino), l’agricoltura ha subito di nuovo danni pesantissimi, proprio quando stava iniziando a uscire dall’incubo delle alluvioni dell’ultimo anno. La divisione regionale di Confagricoltura ha registrato danni a impianti frutticoli e viticoli, alle orticole in campo, alle barbabietole da zucchero ancora da raccogliere, alle semine bloccate dei cereali autunno-vernini, ma anche alle strutture aziendali: serre, magazzini di stoccaggio, cantine e stalle.

Le piogge incessanti degli scorsi giorni hanno travolto, addirittura per la terza volta in un anno, i terreni agricoli e le stalle nella zona di Fidenza e Castione Marchesi fino a Busseto, nel Parmense; poi i vigneti nella zona di Cadelbosco di Sotto dove il canale Tassone e il torrente Crostolo hanno rotto gli argini, in provincia di Reggio Emilia; la zona di Carpi e Bomporto nel Modenese e quella di Campotto nel Ferrarese, già devastata dalle altre tre alluvioni. Si sono allagate anche le colture nell’hinterland bolognese a Budrio, Anzola, Castel Guelfo, Imola, Malalbergo e Baricella, come a Casalecchio, San Lazzaro, Pianoro e Monterenzio.

Alluvione Emilia-Romagna, il commento di Confagricoltura

«Gli agricoltori così non possono più andare avanti e men che meno programmare il futuro. Molte delle aziende colpite dalla nuova ondata di maltempo, non hanno nemmeno finito di anticipare le spese per i danni di precedenti eventi catastrofali quali gelate, trombe d’aria, allagamenti e fenomeni franosi». Questo l’appello di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini, diramato proprio nel giorno in cui si è appreso della 18esima vittima che questi fenomeni climatici estremi hanno provocato.

«Agricoltura martoriata, paesi allo stremo e comunità che piangono 18 vittime in meno due anni: abbiamo bisogno del sostegno delle istituzioni, occorrono politiche per la messa in sicurezza del territorio e un sistema di gestione del rischio che sappia davvero tutelare le produzioni agricole, con adeguate coperture assicurative».

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