21mila aziende agricole coinvolte, 1.1 miliardi di € danni, oltre 15 milioni di piante da espiantare e reimpiantare: sono soltanto alcuni dei numeri rilasciati dalla Coldiretti – in occasione della visita del neo Commissario per la ricostruzione Figliuolo – per tratteggiare il complicatissimo quadro in cui versano le numerose zone agricole dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione dello scorso 16 maggio. Sono andati perduti raccolti su centinaia di migliaia di ettari di ortaggi, grano orzo, mais, girasole, colza e soia, frutteti e vigneti. Una situazione che, probabilmente, richiederà anni per tornare alla normalità.

Un quadro generale a cui vanno aggiunte le difficoltà dell’indotto nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione alimentare (particolarmente rilevante a livello di pil per la Regione) che fanno della Romagna la fruit valley d’Italia. Ai danni sulla produzione agricola, ha evidenziato Coldiretti, si aggiungono quelli alle strutture, alle serre, agli edifici rurali, alle stalle, ai macchinari e alle attrezzature perse. Senza contare la necessità di bonificare i terreni e di ripristinare la viabilità nelle aree rurali con frane nelle aziende e lungo le strade. Eventi catastrofici che hanno colpito anche abitazioni e beni privati.

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In merito al generale Figliuolo il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha ribadito che si tratta di “una nomina sicuramente positiva considerata anche l’efficacia organizzativa dimostrata nella campagna vaccinale durante i difficili momenti della guerra al Covid”. Alla luce della situazione in cui versa l’agricoltura dell’Emilia-Romagna “rapidità ed efficienza nella gestione delle risorse e nella distribuzione degli aiuti sono fondamentali per la rinascita delle imprese agricole così duramente colpite dalla furia delle acque con danni sui raccolti, le strutture e i macchinari”.

In sostanza, oltre ai già fondamentali stanziamenti (la prima tranche di prestiti è iniziata proprio questa settimana) per Coldiretti rimane fondamentale “acquistare prodotti agricoli e alimentari provenienti dalle zone alluvionate”, essendo “il miglior modo per aiutare concretamente la popolazione facendo ripartire l’economia e l’occupazione dei territori colpiti”. L’invito alle strutture recettive, dagli alberghi ai ristoranti, della Romagna è quello di privilegiare nei menu prodotti locali dei territori colpiti”.

“Le importanti misure varate dal Governo e dall’Europa per imprese e lavoratori sono un primo passo, ma per affrontare l’emergenza saranno necessari ulteriori sforzi e risorse, anche con il contributo dell’Unione Europea che in passato ha mobilitato oltre 8,2 miliardi di euro per interventi su calamità in 24 Stati membri negli ultimi venti anni attraverso il Fondo di Solidarietà”.

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