Un fine settimana di festeggiamenti per Eboli e la zona del Cilento. In occasione della consueta ‘Festa del fagiolo locale e del vino cilentano’, svoltasi a cavallo di agosto e settembre, e giunta ormai alla sua diciassettesima edizione, i trattoristi della zona si sono dati appuntamento a Chiesa in San Vito al Sele per la benedizione dei mezzi effettuata dal parroco. Una tradizione molto sentita in zona, a cui hanno partecipato tanti agricoltori del posto, che non hanno mancato di sfoggiare i loro tanto amati mezzi agricoli.

Dopo la benedizione, un corteo di trattori si è diretto verso il centro cittadino, per celebrare un territorio dalla forte vocazione agricola e ortofrutticola, forza motrice della produzione primaria del salernitano e, di conseguenza, di tutta la Campania. Da strumento di protesta a veicolo (letteralmente) di gioia e serenità: il trattore è tornato al centro, stupendo e intrattenendo le migliaia di persone che dalla provincia si sono riversate alla Festa del fagiolo.

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Dopo la benedizione, il corteo dei trattori ha poi raggiunto il Centro Sportivo Spartacus, sede della Festa del fagiolo, sfilando per le vie. Canalizzati sulla SS 18, hanno attraversato il centro cittadino di Santa Cecilia di Eboli per poi arrivare al centro sportivo. Paolo Di Lorenzo, presidente dell’associazione culturale Seleventum, tra le sigle organizzatrici dell’evento, si è detto “soddisfatto dell’affluenza delle aziende agricole per la benedizione presso la Chiesa di San Vito. Tanti gli amici. Ringrazio l’operatore agricolo, Mauro Ruggia, che si è prodigato nel coordinare il raduno”.

Eboli, sostenibilità e sicurezza alimentare al centro del rilancio dell’agricoltura locale

Durante la manifestazione campana è stato organizzato anche un tavolo discussione sulle criticità strettamente legate al mondo della produzione agroalimentare della Piana del Sele, con l’evento: “L’agricoltura del futuro, tra sicurezza alimentare e sostenibilità”. Riflettori puntati su sicurezza e sostenibilità. “Da sfondo integratore il tema riguardante il progetto regionale SWITCHtoHEALTHY – ha commentato Doriana D’Elia, uno dei moderatori dell’incontro -, che mira a rivalutare modelli alimentari mediterranei, appunto, sani e sostenibili”.

“La riflessione ha generato un termine di paragone tra il ruolo della famiglia e quello dell’educazione nel promuovere un cambiamento verso un’adesione consapevole ad un comportamento alimentare che promuova il modello mediterraneo e la sostenibilità delle aziende della filiera agro-alimentare in senso stretto” ha proseguito D’Elia. “Molti gli argomenti trattati. Si è declinata la sostenibilità in tutte le sue forme, da quella strettamente ambientale alla sostenibilità economica ma anche sociale, tante riflessioni e tutte valide da portare sui tavoli di competenza”.

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