Dondi, un gesto di solidarietà per l’Emilia-Romagna dopo l’alluvione. L’iniziativa
Le macchine prestate ai contoterzisti per le operazioni di messa in sicurezza degli argini e dei terreni sono il DBR 95 e il DBR 75, capaci di scavare fossi di grandi dimensioni e profondità
Solidarietà e di responsabilità. Sono queste le parole che hanno guidato l’iniziativa della Dondi Spa, fabbrica di scavafossi che ha prestato gratuitamente le sue macchine più moderne e potenti ai contoterzisti Uncai della Romagna durante le drammatiche giornate dell’alluvione che lo scorso maggio ha funestato la regione, causando la morte di 14 persone, oltre 15mila sfollati e miliardi di danni a infrastrutture e terreni agricoli.
“Non ci sono parole per esprimere la nostra gratitudine alla Dondi Spa e al suo presidente Lamberto Pettirossi, che hanno dimostrato una sensibilità e una generosità eccezionali. Hanno messo a disposizione dei contoterzisti Uncai della Romagna le loro macchine più moderne e potenti, che contribuiranno a riparare i danni causati dall’alluvione e a restituire alla nostra terra la sua bellezza e la sua fertilità. È un gesto che non dimenticheremo mai e che testimonia il valore della collaborazione tra le diverse realtà del settore agromeccanico, che sono chiamate a lavorare insieme per il bene comune”, ha detto il presidente UNCAI Aproniano Tassinari.
Dondi, con i contoterzisti a fianco delle popolazioni colpite
“Abbiamo pensato di offrire un contributo concreto – ha esordito Lamberto Pettirossi, presidente della Dondi – mettendo a disposizione ciò che sappiamo fare meglio: le nostre macchine, che sono il frutto di anni di ricerca e sviluppo nel settore agromeccanico”. Anche perché “i contoterzisti sono una categoria fondamentale per la ricostruzione dei territori alluvionati. Sono i nostri clienti più fedeli e più esigenti. Sono loro che ci spingono a innovare e a rendere le attrezzature sempre più performanti e affidabili”. Fondamentale per la riuscita del progetto, poi, anche il rapporto di stima e conoscenza instaurato con il presidente Uncai Aproniano Tassinari.
“Insieme per la terra” è il nuovo payoff aziendale che recentemente è stato adottato ad indicare l’intenzione della Dondi di non essere soltanto un semplice fornitore ma anche partner degli agricoltori. “Quale migliore occasione per dare prova della mission aziendale?”, ha proseguito Pettirossi. “Abbiamo dimostrato che la Dondi Spa è un’azienda attenta alle esigenze dei clienti e della comunità, capace di reagire con prontezza e generosità alle situazioni critiche. Abbiamo anche rafforzato il legame con i contoterzisti, che sono i principali interlocutori sul territorio e i migliori testimonial”.
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Sulle dinamiche che hanno spinto la Dondi a intervenire in prima linea per la gestione dell’emergenza il presidente è stato chiaro. “La verità è che non ci abbiamo pensato due volte”, ha detto. “Abbiamo visto le immagini della devastazione e ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa. Non potevamo restare a guardare. Abbiamo pensato di offrire quello che sappiamo fare meglio: le nostre macchine, che sono il frutto di anni di ricerca e sviluppo nel settore agromeccanico. Sono macchine versatili e robuste, capaci di scavare fossi di grandi dimensioni e profondità. Con queste attrezzature si potranno ripristinare una corretta regimazione delle acque e prevenire ulteriori rischi idrogeologici.
“Poi abbiamo contattato il presidente Uncai Aproniano Tassinari, che conosciamo e stimiamo da molti anni. Lui è stato entusiasta dell’idea e ci ha messo in contatto con i contoterzisti della Romagna, che sono i nostri clienti più fedeli e più esigenti”. Le macchine in questione sono due modelli: il DBR 95 e il DBR 75, capaci di scavare fossi di grandi dimensioni e profondità. “Insomma, è stata una cosa naturale, spontanea, quasi scontata. Non l’abbiamo fatto per interesse. L’abbiamo fatto perché ci sentiamo parte del mondo agricolo, che oggi ha bisogno di aiuto e di sostegno. E perché crediamo nella collaborazione tra le diverse realtà del settore, che è l’unico modo per affrontare le sfide del futuro”, ha infine concluso il presidente Pettirossi.