È quasi giunto alla fine l’iter per l’entrata in vigore del DL Agricoltura, il pacchetto di misure su cui si è concentrata l’attenzione del Masaf negli ultimi mesi, vero e proprio banco di prova per il dicastero guidato da Francesco Lollobrigida, nonché punto di partenza per lo sviluppo del settore primario italiano nei prossimi anni. Il DL Agricoltura, infatti, è appena stato approvato a larga maggioranza anche al Senato.

“Ringrazio tutti i senatori e i relatori Luca De Carlo e Giorgio Bergesio per l’impegno profuso”, ha esordito il ministro Francesco Lollobrigida in una nota. “Il decreto Agricoltura esce ancora più rafforzato grazie al lavoro parlamentare dei senatori con oltre 500 milioni di euro di interventi per il settore agricolo, della pesca e agroalimentare, una cifra mai vista in precedenza e che segna una svolta storica nella difesa dei nostri agricoltori e dei nostri pescatori”.

“Abbiamo messo in campo strumenti per affrontare le principali emergenze, alcune relativamente nuove, come la peste suina africana, altre ereditate dal passato, come ad esempio il granchio blu o il tema della siccità, su cui i governi precedenti, in molti anni, non avevano evidentemente portato avanti delle azioni corrette e efficaci per contrastarle”, ha evidenziato il ministro.

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“Siamo intervenuti con risorse importanti contro la peronospora, la flavescenza dorata a sostegno del settore del kiwi e, come già detto, per il contenimento della piaga del granchio blu e per limitare gli effetti negativi della siccità. Inoltre, abbiamo rafforzato le azioni a contrasto delle pratiche sleali per chi compra prodotti agricoli sottocosto e, insieme alla ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, contro la piaga del caporalato”.

DL Agricoltura, centrali anche le politiche cerealicole

“Voglio inoltre ringraziare il senatore Patrizio La Pietra per il lavoro fatto anche e soprattutto sul tema di Granaio Italia, una svolta storica che consentirà di supportare in maniera più efficace un settore fondamentale come quello della produzione cerealicola e del grano duro, a cui vanno anche 20 milioni a sostegno della filiera. Siamo infine intervenuti sul campo delle semplificazioni, con l’accorpamento di SIN in AGEA, nell’ottica di ridurre gli sprechi e la moltiplicazione delle società pubbliche e per ottenere maggiore efficienza nei pagamenti dei contributi in agricoltura”.

“Si tratta però – continua il ministro Lollobrigida – non soltanto di un decreto che affronta le emergenze, ma anche e soprattutto di un provvedimento normativo di prospettiva che mira a rilanciare complessivamente l’agricoltura italiana anche a livello europeo e mondiale in scia con quanto fatto dal Governo Meloni fin dall’inizio e ribadito anche nel recente G7. Oggi possiamo dire che l’agricoltore come bio regolatore e custode del territorio, ritorna al centro dell’agenda europea”.

“Alcune battaglie dell’Italia, come quella contro il Nutriscore e contro il cibo sintetico, hanno rappresentato una svolta e oggi siamo seguiti anche da molte altre nazioni dell’Unione e non solo. Continueremo su questa linea, in difesa della pesca, dell’agricoltura e dell’agroalimentare italiano, perché la difesa del settore primario rappresenta un interesse centrale per la nostra Nazione”, ha infine concluso il ministro.

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