Crisi Ucraina, lo stop ai fertilizzanti dalla Russia vale 65 mln €
Le nuove sanzioni che l'UE ha varato nei confronti del paese invasore possono rappresentare anche per l'Italia, sottolinea Coldiretti, un duro colpo. Effetti anche sull'import di fertilizzanti dalla Bielorussia (20 mln €) e Ucraina (55 mln €)
Con il via libera al nuovo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia per l’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio (e lo scoppio della guerra che da più di un mese infiamma l’Est Europa), una nuove scure si abbatte sul mondo agricolo italiano: dopo l’impennata dei costi del grano e il taglio delle importazioni di legname, anche il commercio di fertilizzanti subirà una nuova frenata. Stando infatti ai dati rilasciati dalla Coldiretti le nuove sanzioni potrebbero “costare” 65 mln € al nostro Paese, ovvero il totale delle importazioni dalla Russia in Italia registrate nel 2021.
La carenza di fertilizzanti potrà avere seri effetti sulla crescita delle colture nostrane. Su cui pesano anche i rallentamenti delle importazioni di fertilizzanti dalla Bielorussia (pari a 20 mln €) alleata di Putin e dall’Ucraina (per 55 mln €), paralizzata dal brutale conflitto che ha portato alla morte di migliaia di persone e al blocco dell’export, a causa della distruzione di numerose infrastrutture.
Crisi Ucraina, carenza fertilizzanti nel momento delle semine
Le sanzioni peraltro – precisa la Coldiretti – scattano proprio alla vigilia delle semine primaverili necessarie all’Italia per garantire la produzione di mais, girasole e soia per l’alimentazione degli animali mentre in autunno le concimazioni serviranno per il grano duro per la pasta e quello tenero per la panificazione.
Alla mancanza di forniture si aggiungono le difficoltà determinate dai forti rincari con i prezzi che sono balzati – continua la Coldiretti – del +170% dei concimi con l’urea che supera i 1000 euro a tonnellata rispetto ai 350 euro dello scorso anno, il nitrato ammonico raggiunge quota record di 1000 euro euro a tonnellata, il perfosfato minerale è passato da 170 agli attuali 350 euro a tonnellata, mentre i concimi a contenuti di potassio sono schizzati da 450 a 850 euro a tonnellata, secondo Cai.
In questo contesto è importante il via libera richiesto dalla Coldiretti a fertilizzanti naturali come il digestato prodotto negli allevamenti per far fronte alla carenza di quelli chimici (misura, che tra l’altro, è stata inserita negli ultimi emendamenti al DL Energia). L’Italia – conclude la Coldiretti – infatti importa complessivamente fertilizzanti chimici ed organici e chimici per un totale di 980 milioni di euro, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat nel 2021.