L’emergenza Coronavirus divampa, e se la priorità è quella di impedire la diffusione del contagio, presto bisognerà prendersi cura anche dei danni economici che i necessari provvedimenti di profilassi e la psicosi collettiva stanno causando.

Coronavirus e agricoltura

Al calo del turismo e alla limitazione delle attività produttive nelle regioni del nord, si associa anche il calo dei consumi interni, dai bar ai ristoranti, con un impatto sul piano economico ed occupazionale tutt’altro che indifferente. Tutti gli eventi pubblici in programma in Lombardia e Veneto dal 24 febbraio in poi sono stati proibiti su disposizione delle amministrazioni locali, e così tutte le fiere che avrebbero dovuto svolgersi sono state annullate o rimandate. 

Coronavirus. Tutte le fiere rinviate

È il caso di Myplant & Garden, il Salone professionale del verde che si apprestava ad aprire i battenti a Fiera Milano Rho e che è stato posticipato a settembre. Proprio quest’anno che la produzione italiana di fiori e piante è tornata a crescere, era previsto il tutto esaurito con 780 aziende da tutti i continenti. Ma dall’euforia si è passati presto al pessimismo, con gli operatori nazionali che ora temono impatti negativi su ordini e fatturato. Stessa sorte sia per la Fiera della Meccanizzazione di Savigliano (Cuneo) in programma dal 12 al 15 marzo e spostata al 16-19 aprile, sia per Agriumbria (Perugia) in programma dal 27 al 29 marzo e posticipata al 18-20 settembre.

Paradossale la situazione delle 5 aziende di contoterzisti ubicate nei comuni lodigiani classificati ‘zona rossa’, di fatto impossibilitate a lavorare non potendo uscire dai confini dell’area posta in quarantena.

Per monitorare l’evolversi della situazione e le notizie che giungono dal settore agricolo e agroalimentare si è mossa la ministra delle Politiche agricole. Teresa Bellanova ha definito l’attivazione di una task force presso il Mipaaf e un primo calendario di incontri con organizzazioni di settore, distribuzione, parti sociali, Regioni. «Discuteremo con le imprese e tutti i soggetti della filiera agroalimentare, distribuzione inclusa, per comprendere la strumentazione migliore da mettere in campo e le priorità da affrontare. Innanzitutto la salute dei cittadini, ma al contempo la tenuta del nostro sistema economico e produttivo, che deve comunque essere considerata una priorità assoluta – ha dichiarato la ministra – Corriamo rischi non indifferenti che dobbiamo essere capaci, come Governo e come Paese, tutti insieme, di ridurre al minimo».

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