Contoterzisti, Demicheli confermato presidente Apima Cremona
Gli iscritti d'accordo: la nomina è avvenuta all'unanimità. Come vicepresidenti ci sono Moggi e Remagni Buoli. Il commento: "l’incremento delle produzioni è la sola arma in nostro possesso contro l’inflazione"
I contoterzisti cremonesi, a livello associativo, hanno deciso di proseguire all’insegna della continuità: Clevio Demicheli è stato confermato all’unanimità alla guida della sigla locale di Apima. Da anni garanzia di vigile rappresentanza politica e sindacale per la categoria, Demicheli continuerà a guidare l’associazione provinciale delle imprese di meccanizzazione agricola per i prossimi tre anni, affiancato dai due vice presidenti, Rossano Remagni Buoli e Francesco Moggi. Demicheli, un passato anche da sindaco di Solarolo Rainerio, non nasconde la sua preoccupazione per le sorti del settore agricolo, ma ricorda prima di tutto a se stesso che “amministrare significa servire, prendersi cura dei problemi, vuol dire occuparsi del bene collettivo di tutti i soci”.
E già dal commento a margine dell’elezione a presidente di Apima Cremona, sono chiari gli intenti programmatici di Demicheli per il prossimo triennio. Misure UE, terreni a riposo, norme sui fitosanitari, crisi energetica, Nutriscore: tanti gli argomenti affrontati, con piglio deciso e critico, ma costruttivo, sia per la categoria dei contoterzisti italiani che per l’agricoltura.
Il commento di Demicheli e le sfide per i contoterzisti
“Quasi tre anni di pandemia hanno insegnato poco ai nostri politici, soprattutto europei”, ha esordito Demicheli nel suo intervento. “L’agricoltura, all’inizio messa sugli altari, è tornata nell’ombra, anzi, se ne parla senza cognizione di causa. Si chiede agli agricoltori di produrre di più, ma, nei fatti, per una sensibilità ambientalista, che non è intelligenza, l’Europa paga chi tiene a riposo, al gelo i terreni; sostiene il reddito solo di chi riduce drasticamente gli agrofarmaci. Per legge vorrebbe addirittura che questi fossero chiamati sempre e solo pesticidi e suggerisce pratiche colturali alternative al loro uso, peccato siano costose e forniscano soluzioni parziali. Per cosa poi? Il cibo è già salubre, quindi ho il sospetto che l’obiettivo sia solo farci produrre di meno, quando l’incremento delle produzioni è la sola arma in nostro possesso contro l’inflazione”.
Demicheli ha anche commentato la situazione che si è venuta a creare con lo scoppio del conflitto in Ucraina, con l’aumento vertiginoso dei costi energetici durante il 2022 (e ora apparentemente rientrato). “I contoterzisti – ha detto – paradossalmente, sono stati i più penalizzati nel mondo agricolo perché sono stati a lungo esclusi dai crediti d’imposta sul carburante, nonostante le lavorazioni agromeccaniche più importanti siano sulle loro spalle. Solo dopo mesi di trattative con il Governo Draghi e ora con il Governo Meloni siamo riusciti, attraverso la nostra associazione nazionale di contoterzisti, Uncai, a rientrare tra i beneficiari dello sgravio fiscale. Ma è stata dura”.
Occhio al Nutriscore
Oltre a una politica agricola comune troppo verde e la crisi economica causata dal conflitto e da logiche speculative, il presidente Demicheli evidenzia un’altra questione aperta: “Aggiungo il rischio che corre l’agricoltura di fronte alla proposta indegna ed emergente del Nutriscore, il sistema di etichetta a semaforo, e del cibo sintetico. Vi sono interessi miliardari gestiti da multinazionali. È una e guerra contro le filiere produttive nazionali”. Sembra Davide contro Golia: “Chi sta investendo ha già programmato e definito la propaganda per convincere il popolino che la risposta più responsabile ai problemi climatici e ambientali sia il cibo sintetico, siano gli insetti a tavola, sia un sistema di etichettatura che avvantaggia il cibo iper processato. Se tutto questo arrivasse dovremmo dire addio alla nostra tanto amata e invidiata cucina italiana. Finiamola con falsi miti, finiamola di demonizzare il cibo naturale con una serie infinite di bufale”.