Consiglio Europeo per l’Agricoltura e l’Alimentazione (EBAF), nasce un nuovo ente UE
Von der Leyen: "il nuovo ente deve affrontare l'intera complessità della catena del valore agroalimentare, sostenendo i nostri agricoltori e promuovendo un sistema agroalimentare più resiliente, competitivo e sostenibile"
Novità a Bruxelles: in una nota è stata comunicata ufficialmente l’istituzione del Consiglio Europeo per l’Agricoltura e l’Alimentazione (EBAF). La creazione di questo nuovo ente, di fatto, porta a compimento una delle raccomandazioni contenute nella relazione finale del cosiddetto ‘Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’UE’, avviato lo scorso gennaio e giunto a conclusione a settembre.
Il Consiglio Europeo per l’Agricoltura e l’Alimentazione sarà presieduto dal neo commissario per l’alimentazione e l’agricoltura Christophe Hansen. L’intento principale di questa nuova realtà europea è quello di sostenere una nuova cultura del dialogo, della fiducia e della partecipazione condivisa tra gli attori della filiera alimentare e della società civile, nonché della stessa Commissione Europea appena insidiatasi e presieduta da Ursula von Der Layen.
Oltre a fornire consulenza di alto livello alla Commissione sui punti da applicare della già citta relazione del ‘Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’UE’, questo nuovo organo consultivo contribuirà ai lavori sullavisione per l’agricoltura e l’alimentazione, che sarà presentata entro i primi 100 giorni del mandato. I membri saranno incoraggiati a promuovere la comprensione e lo scambio di esperienze tra loro e a prestare particolare attenzione alla coerenza e alla sinergia delle politiche dell’Unione e alla loro coerenza con le iniziative del settore privato.
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Il consiglio di amministrazione è istituito per cinque anni e, in linea di principio, dovrebbe riuscire a riunirsi da due a sei volte l’anno. Il commissario Hansen potrà convocare il gruppo per riunioni supplementari quando è necessaria una consulenza urgente. Un invito a presentare candidature è già stato pubblicato per formare l’adesione del Consiglio. Sarà composto da un massimo di 30 organizzazioni che rappresentano tre categorie di parti interessate: la comunità agricola, altri attori della filiera alimentare e la società civile, anche in settori quali l’ambiente e il clima, il benessere degli animali o le questioni relative ai consumatori.
Dovrebbe esserci una rappresentanza equilibrata di queste tre categorie di parti interessate in questo gruppo. Le organizzazioni che presentano domanda di adesione dovrebbero dimostrare la più ampia competenza e competenza pertinenti in settori pertinenti per l’agricoltura e l’alimentazione a livello dell’Unione e mostrare la più ampia rappresentatività geografica tra gli Stati membri. Dovrebbero inoltre essere iscritti nel registro per la trasparenza.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande sarà l’8 gennaio 2025. La Commissione valuterà tutte le domande e intende finalizzare la composizione del comitato all’inizio del 2025. La prima riunione del Consiglio sarà convocata immediatamente dopo.
Nasce il Consiglio Europeo per l’Agricoltura e l’Alimentazione (EBAF). I commenti
“L’agricoltura è al centro del futuro della nostra Europa”, ha esordito nel suo commento la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. “Oggi portiamo avanti l’energia del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’UE per creare fiducia e unire le persone. Il comitato europeo per l’agroalimentare deve affrontare l’intera complessità della catena del valore agroalimentare, sostenendo i nostri agricoltori e promuovendo un sistema agroalimentare più resiliente, competitivo e sostenibile”.
Le ha fatto eco Christophe Hansen, Commissario per l’Agricoltura e l’alimentazione. “Il dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura ha dimostrato che i rappresentanti con interessi apparentemente divergenti potrebbero trovare un terreno comune”, ha detto. “Ci sono più ponti che ci uniscono che muri che ci separano. Auspico che il Consiglio europeo per l’agricoltura e l’alimentazione incarni questa nuova cultura di cooperazione e dialogo, non solo tra le parti interessate, ma anche verso e con la Commissione europea. Non vedo l’ora di lavorare con loro e di far beneficiare il settore agroalimentare dell’UE della loro esperienza pratica”.