Confagricoltura: «necessario il rinnovo delle moratorie e delle garanzie pubbliche»
La sigla agricola riprende quanto detto dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI) e avvisa dei possibili rischi in cui potrebbe incorrere il settore qualora le linee di credito non fossero rinnovate per tempo
Confagricoltura fa suo l’appello dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) sulla necessità di prorogare le moratorie sui crediti e, considerata la sfavorevole congiuntura economica attuale tra rincari energetici, inflazione e incognite politiche, lo rilancia. L’obiettivo, scrive nero su bianco la sigla, è far sì che il Governo chieda a Bruxelles l’autorizzazione al rinnovo delle moratorie concesse nel periodo della pandemia per far fronte alle difficoltà delle aziende, e delle garanzie pubbliche che cesserebbero a fine anno.
Ma con le elezioni del 25 settembre alle porte e le tempistiche stringenti richieste affinché si insedi un nuovo esecutivo, la strada appare tutta in salita. Soprattutto se si considera che l’intervento delle istituzioni italiane auspicato da Confagricoltura dovrebbe inserirsi all’interno di un più ampio intervento comunitario per arginare i danni provocati sul tessuto economico dai rincari energetici. Intervento che, a detta della stessa sigla, fino ad ora è “mancato”. Secondo i dati della Commissione Ue il caro energia è già costato alle famiglie e alle imprese europee 1.000 miliardi di euro.
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Confagricoltura, sulle moratorie interviene anche Giansanti
“Non possiamo permetterci di indebolire le nostre aziende in un momento così complesso e delicato. La fine delle moratorie sui crediti, sommata all’incremento dei costi di produzione, causerebbe la sospensione dell’attività di moltissime imprese agricole”, ha esordito il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, rilanciando l’appello del presidente dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana), Antonio Patuelli. “Già nei mesi scorsi – ricorda Giansanti – il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, aveva segnalato che la dinamica dei costi di produzione risultava insopportabile per le aziende, ma da allora i prezzi sono ulteriormente aumentati”.
“L’elevato indebitamento, specie nei settori più energivori, ha comportato squilibri di natura finanziaria e patrimoniale. Occorre evitare che lo stato di difficoltà degeneri. Per molte imprese agricole la sospensione delle moratorie sarebbe il primo passo verso la definitiva chiusura dell’attività. Lo stesso organo di vigilanza sul sistema bancario europeo ha ufficialmente chiesto agli istituti di rivedere gli scenari in funzione del previsto deterioramento della situazione economica”.
“Le garanzie che chiediamo oggi per le imprese – conclude Giansanti – potrebbero evitare nel prossimo futuro costi sociali molto elevati per il Paese e per l’Europa”.