Ping pong tra occidente e oriente: purtroppo, però, non ci stiamo riferendo alla politica distensiva portata avanti dalle diplomazia statunitense con quella cinese nei primi anni ’70 e legata, per l’appunto, alle delegazioni sportive dello sport con le racchette. Ma, ahinoi, alla strettissima attualità del 2024. Perché, proprio come in una partita di ping pong, la Cina ha imposto nuovi dazi ai beni agroalimentari provenienti dal Vecchio Continente, in risposta a una mossa analoga imposta dall’UE sui veicoli elettrici prodotti nel Paese del Dragone. A lanciare l’allarme ci ha pensato Confagricoltura.

Bruxelles, infatti, ha imposto dazi compensativi a seguito di un’inchiesta comunitaria sulle importazioni di veicoli elettrici dalla Cina. Uno studio da cui sarebbe emerso che i veicoli elettrici provenienti dalla Cina beneficerebbero di sovvenzioni sleali che possono mettere in crisi i produttori industriali dei medesimi veicoli (e, cascata, di tutti coloro che sono attivi nel ramo della componentistica) dell’Unione Europea.

Potrebbe interessarti

La risposta cinese si non ha tardato ad arrivare, rivolgendosi però a un settore completamente diverso, ovvero quello agroalimentare, di cui è uno dei più grandi importatori di beni al mondo. Basati su due inchieste antidumping, i dazi cinesi sono rivolti in particolar modo ai distillati da uva e alle carne suina. Due prodotti d’eccellenza di numerose imprese italiane.

Dazi sull’agroalimentare UE, il commento di Confagricoltura

“Dopo i distillati da uva, ora la Cina ha avviato un’indagine sulla carne suina europea: un altro importante pilastro dell’export verso la Cina, nonché un comparto già sotto pressione in Italia a causa della PSA”, ha sottolineato il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “Il rischio è che le ritorsioni del Governo cinese si estendano ad altre produzioni, scatenando tra l’altro un aumento della competitività tra gli Stati membri dell’Unione”.

Confagricoltura sta dialogando con la Commissione europea e il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per affrontare la situazione e prevenire ulteriori blocchi commerciali da parte della Cina. Il Governo di Pechino, infatti, sembra intenzionato ad intervenire con un’altra indagine, rivolta al settore lattiero-caseario. Dai risvolti ancora più grigi per tutto il comparto zootecnico UE e italiano.

In primo piano

Articoli correlati