Coltivatori Kverneland Enduro, il bello della polivalenza

Effettuare una lavorazione ridotta a profondità maggiore senza rovesciare il terreno o una lavorazione superficiale di 15 centimetri, questo è il problema. Una volta risolto il dilemma il nuovo coltivatore ad ancore Kverneland Enduro è in grado di effettuarle entrambe, compiendo in un solo passaggio la lavorazione, l’interramento dei residui colturali, il livellamento e il riconsolidamento del terreno.

Disponibile in due versioni, Enduro ed Enduro PRO con profondità di lavoro rispettivamente di 30 e 35 centimetri, è caratterizzato da tre file di ancore distanziate di 870 millimetri per garantire una buona miscelazione dei residui senza il rischio di intasamenti, ed ha larghezza di lavoro che varia da 3 a 5 metri in configurazione portata rigida o pieghevole.

Kverneland Enduro, focus sull’esclusiva ancora Triflex

Il suo segreto sta nell’ancora Triflex e nella combinazione del materiale utilizzato e del trattamento a cui viene sottoposta. L’interno cavo permette una flessione laterale fino a 7 centimetri, mentre la forma a doppia angolazione permette di penetrare, sollevare e frantumare il terreno al pari di un dissodatore nella parte più alta (con angolo di 33 gradi) e di mescolare al meglio residui colturali e terreno nella parte più bassa (con angolo di 73 gradi).

ancora Triflex

Il suo design stretto e la sua forma particolare riducono poi la forza necessaria per la trazione mantenendo comunque un’ottima penetrazione anche coi suoli più tenaci. Il livellamento può avvenire tramite erpice a dita oppure a dischiera, entrambi completamente regolabili sia per l’angolazione sia per la profondità di lavoro. L’Enduro PRO offre poi un secondo parallelogramma all’altezza del dispositivo di livellamento che assicura la consistenza dell’angolo di lavoro in accordo con la variazione dell’altezza. Il ricompattamento è garantito da una serie di rulli adattabili a tutte le esigenze e condizioni di lavoro.

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