Coldiretti, contro il caro-prezzi migliaia di agricoltori in piazza con mucche e trattori
L'associazione ha scelto Potenza per una mobilitazione contro il rincaro prezzi che ha impattato su aziende e famiglie. Oltre un centinaio i mezzi agricoli mobilitati. A Bruxelles intanto si svolge il Consiglio dei Ministri europei Agricoltura e Pesca, riunito per il piano anticrisi.
Nonostante le misure inserite dal Governo all’interno del Decreto Energia per ridurre l’impatto dei rincari senza precedenti che hanno interessato elettricità, gas e carburanti – misure tra cui si annoverano anche aiuti specifici per le aziende agroalimentari tra cui la rinegoziazione dei debiti e uno specifico credito d’imposta per far fronte all’aumento vertiginoso del gasolio agricolo -, il settore primario scende di nuovo in piazza, come annunciato dalla Coldiretti, per far sentire la sua voce in merito a una situazione che, di giorno in giorno, diventa sempre più complicata, sia per le imprese che per le famiglie, sulle quali iniziano a farsi sentire gli effetti dell’inflazione galoppante.
Secondo Coldiretti, infatti, nella mattinata di lunedì 21 marzo 2022 migliaia di agricoltori della Basilicata sono scesi in piazza a Potenza, al seguito di trattori e mucche, per denunciare il balzo vertiginoso dei prezzi di energia e materie prime per le famiglie e per sottolineare che i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non bastano neanche a coprire i costi di produzione. Si tratta di una situazione che mette a rischio coltivazioni e stalle, ma anche gli approvvigionamenti alimentari dei cittadini. L’iniziativa della Coldiretti a Potenza arriva in concomitanza con lo svolgimento del Consiglio dei Ministri europei Agricoltura e Pesca a Bruxelles che dovrà discutere del piano anticrisi e degli interventi straordinari dalla Commissione Ue per affrontare l’emergenza Ucraina.
Numerosi i cartelli di protesta della Coldiretti “Tre litri di latte per un caffe”, “Fermiamo la guerra dei prezzi”, “No alla guerra che aumenta la fame”, “Svuotiamo gli arsenali e riempiamo i granai”, “Non ci ha fermato il Covid, ci provano gli speculatori”, “Il latte delle nostre mucche è la vostra colazione”, “Non possiamo produrre in perdita”.
Coldiretti, la riserva di crisi della PAC non è sufficiente
Per Coldiretti, “appare del tutto insufficiente l’annunciato impiego della riserva di crisi della Politica Agricola Comune che per l’Italia significa un importo inferiore ai 50 milioni di euro che, anche se possono essere cofinanziati, sono assolutamente inadeguati a dare risposte concrete alle difficoltà che stanno subendo aziende agricole e della pesca e gli allevamenti costretti ad affrontare aumenti insostenibili di energia, mangimi, concimi che chiedono anche in Basilicata di utilizzare i finanziamenti delle compensazioni petrolifere per sostenere le imprese agricole, in questo particolare momento di difficoltà”.
“Occorre anche fermare le speculazioni sui prezzi riconosciuti agli agricoltori con una attenta applicazione della legge contro le spratiche sleali nel commercio alimentare. Dai costi per il riscaldamento delle serre per la produzione di ortaggi a quelli dei mangimi per dar da mangiare agli animali fino ai concimi per fertilizzare i terreni per le semine di primavera la spirale dei rincari sta mettendo in ginocchio l’agricoltura del sud che – sostiene la Coldiretti – deve invece essere valorizzata come una risorsa del Paese in questo momento di difficoltà”.