“La giornata più complicata degli ultimi dieci”. Non lascia adito a dubbi il commento rilasciato dalla Protezione Civile in merito alla drammaticità degli eventi atmosferici estremi che hanno travolto l’Italia tra il 24 e il 25 luglio 2023. Con il Paese che, proprio a livello climatologico, continua a essere diviso in due: al nord i fortissimi temporali e i nubifragi che continuano a sferzare città e campagne, provocando morte e distruzione. Al sud e al centro il caldo africano, con punte superiori ai 40 gradi che, oltre a rappresentare un serio pericolo per le fasce più deboli e per coloro che lavorano all’aperto, sta innescando diversi incendi. Come quello che tra il 23 e il 25 luglio ha coinvolto le campagne fuori Palermo, costringendo ad evacuare ospedali, abitazioni private e, per alcune ore, perfino l’aeroporto.

Una situazione complicatissima, dove a subire conseguenze gravi è stata anche l’agricoltura, da giorni flagellata da grandinate, trombe d’aria e nubifragi. Tanto da spingere la Coldiretti – dopo la conta dei danni che è praticamente stata aggiornata di giorno in giorno a causa della ciclicità di questi eventi climatici estremi – a chiedere al Governo il riconoscimento per il Nord Italia dello stato di calamità per l’agricoltura devastata dal maltempo. Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, proprio in merito a ciò, ha scritto una lettera al Governo per sottolineare la necessità di una immediata moratoria sugli impegni economico finanziari e la sospensione degli oneri contributi.

Coldiretti lancia l’ennesimo allarme sugli effetti del clima impazzito

Più di 40 le tempeste di vento e grandine che si sono abbattute in un solo giorno (lo scorso venerdì 21 luglio) e che hanno colpito città e campagne con danni incalcolabili, secondo le prime stime basate sui dati Eswd (European sever weather database). E altre numerose nel fine settimana, fino a lunedì 24 luglio. Un’ondata di maltempo che ha travolto tutto il Settentrione, dal Piemonte al Friuli, con più di centinaia di richieste di interventi al giorno per soccorsi a persone in difficoltà e per la rimozione di alberi caduti (a decine di migliaia in tutte le regioni). Le forti grandinate, ovvero il fenomeno atmosferico più temuto in agricoltura, hanno colpito duramente con vere e proprie palle di ghiaccio sulle produzioni di grano, ortaggi, barbabietole, frutta e vigneti ma anche alberi divelti, serre distrutte e strutture agricole con tetti rovinati.

A preoccupare le campagne, ha rincalzato Coldiretti, è anche l’insopportabile ondata di caldo con il bollino rosso in 16 città del Centro e del Sud dove sta letteralmente “bruciando” la frutta e verdura nei campi con ustioni che provocano la perdita del raccolto che in alcune aziende arrivano al 90%, dai peperoni ai meloni, dalle angurie all’uva, dai pomodori alle melanzane.  Il caldo africano di questi giorni taglia anche le produzioni di uova, latte e miele. Se nei pollai si registra un netto calo della produzione di uova, le api stremate dall’afa hanno smesso di volare e non svolgono più il prezioso lavoro di trasporto di nettare e polline con un calo del raccolto di miele stimato pari del 70% rispetto allo scorso anno.

I commenti delle regioni

“Dopo i danni causati dal maltempo la Regione Lombardia chiederà al governo lo stato di emergenza”, ha commentato l’assessore lombardo a Sicurezza e Protezione Civile Romano La Russa. “Ieri abbiamo fatto un primo conteggio – ha commentato – i danni già ammontavano a 50 milioni. Oggi i danni superano i 100 milioni di euro e credo saremo costretti a veder crescere questo dato”. Con il presidente Attilio Fontana, entro oggi chiederemo al governo lo stato di emergenza”.

Simile la situazione in Friuli, dove le grandinate hanno provocato diversi feriti. “Stiamo firmando lo stato di emergenza”, ha esordito il presidente Massimiliano Fedriga. “La Regione è stata fortemente colpita. Pensiamo a Mortegliano, dove stanno evacuando la casa di riposo o alle case private danneggiate in modo drammatico, così come l’agricoltura. Mai si era visto un evento simile. Su questo interverremo per dare riposte rapide ed efficienti. Stiamo scrivendo un emendamento a legge di assestamento per stanziare 50 milioni di euro per l’emergenza”.

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