Clima impazzito? C'è chi dà la colpa all'agricoltura

Greta Thunberg è tornata a bacchettare i grandi della terra rei di non fare abbastanza per contrastare i cambiamenti climatici in atto. L’ennesima inutile conferenza mondiale sul clima, la cosiddetta COP25 di Madrid, si è infatti conclusa con l’unanime decisione… di rimandare ogni decisione alla prossima edizione. Peraltro lasciando il mondo agricolo con la brutta sensazione di giocare contemporaneamente il ruolo della vittima e dell’assassino.

Coldiretti, intervenuta a Madrid, fa la vittima: «L’ eccezionalità degli avvenimenti atmosferici è ormai diventata la norma. Questo ripetersi di casi estremi è costato all’agricoltura italiana in un decennio oltre 14 miliardi di euro, tra perdite di produzione e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne».

Cambiamenti climatici, un problema per tutti

Allargando lo sguardo all’intero Pianeta il problema è stato riaffermato, indicando come il Continente Nero – la cui agricoltura soffre già per un tasso di meccanizzazione inadeguato – potrebbe subire gli effetti più devastanti dei cambiamenti climatici. Sette delle 10 agricolture più esposte sono state identificate in altrettante nazioni dell’Africa.

Clima impazzito? C'è chi dà la colpa all'agricoltura

A mettere l’agricoltura sul banco degli imputati è però un rapporto dell’IPCC presentato proprio in occasione della COP25, che indica per la prima volta nel 37 per cento (un valore altissimo) le emissioni climalteranti riconducibili al sistema agroalimentare mondiale. Quello che preoccupa gli agricoltori, e che ha scatenato proteste in tutta Europa, è il timore che i costi per ridurre questo impatto saranno fatti ricadere sulle spalle delle aziende agricole.

Dalla siccità alle tempeste, come una roulette russa

Da eventi estremi a tropicalizzazione. I cambiamenti climatici in atto ormai su scala globale sono stati particolarmente severi proprio sull’area mediterranea. Coldiretti ha stimato per il solo territorio nazionale un «andamento climatico avverso, con il 60 per cento in più rispetto all’anno precedente di eventi estremi fra tempeste di pioggia, neve, vento, trombe d’aria e grandine».

Un’analisi della stessa Coldiretti sulla base dei dati ESWD ne ha rilevati durante l’anno ben 1.669 lungo tutta la Penisola, con pesanti conseguenze su economia, lavoro e ambiente. Un ulteriore studio, cita Coldiretti, conferma che il 2019 è stato in Italia il quarto anno più caldo dal 1800, con una temperatura superiore addirittura di 0,96 gradi rispetto alla media di riferimento. Conseguenze? «La produzione agricola si è ridotta dell’1,3 per cento secondo l’Istat, ma il calo – sottolinea Coldiretti – sale al 2,4 per i vegetali, con punte del meno 12 per cento per il vino.

Clima impazzito? C'è chi dà la colpa all'agricoltura

In primo piano

Articoli correlati