Claas ha messo a segno un notevole balzo in avanti in merito alle strategie per la sostenibilità aziendale e produttiva. A partire dal 1° ottobre 2023, i trattori e le macchine da raccolta prodotte a Harsewinkel e a Le Mans, conformi alla più recente norma sulle emissioni Stage V, saranno infatti omologati per l’uso di HVO, acronimo che sta per Hydrotreated Vegetable Oil (olio vegetale idrotrattato), uno dei carburanti con il minor impatto ambientale tra quelli attualmente disponibili.

Inoltre, prima di lasciare la fabbrica, tutte le macchine saranno fornite di questo carburante, che è fino al 90% a impatto zero sul clima. Questa misura consentirà di risparmiare 2500 tonnellate di CO2 all’anno, permettendo a entrambi gli stabilimenti di contribuire attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico. Una mossa importante, che cerca di far fronte alla mancanza di alternative motoristiche per i mezzi più potenti (dai 150 cv in su) nel breve periodo. L’elettrificazione dell’agromeccanica, infatti, per riguarda soltanto i robot e i mezzi meno potenti. Sono pochissimi gli esempi che riguardano i trattori dalle alte potenze, e tutti in fase sperimentale.

Claas, ecco i mezzi conformi all’HVO

Per ora i mezzi Claas che porteranno in dote motorizzazioni conformi all’HVO sono i trattori standard prodotti a Le Mans, gli XERION e i trattori di grandi dimensioni prodotti a Harsewinkel, unitamente alla mietitrebbie TRION e LEXION e alle trince JAGUAR. Su questi macchinari l’uso dell’HVO offre diversi vantaggi rispetto ad altre tecnologie e carburanti. Non è necessario aggiornare o sostituire le macchine Stage V.

Possono essere semplicemente riempite con HVO e poi utilizzate esattamente come prima, anche con il diesel, senza alcuna restrizione. Allo stesso tempo, i serbatoi di carburante agricoli esistenti possono continuare a essere utilizzati senza richiedere modifiche, il che è particolarmente apprezzato dagli agricoltori e dai contoterzisti. Con caratteristiche del carburante paragonabili a quelle dei combustibili fossili, restano inalterate prestazioni, durata di esercizio e usura.

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L’HVO può essere utilizzato nella sua forma pura (HVO100) o come carburante alternativo, miscelato in qualsiasi rapporto con il diesel convenzionale. Utilizzando HVO100, le emissioni di CO2 possono essere ridotte fino al 90% nell’intero ciclo di vita rispetto al diesel fossile. Allo stesso tempo, durante la combustione vengono emessi meno ossidi di azoto e particolato. Poiché tale proviene da rifiuti e residui, non è necessario produrre altri oli vegetali, riducendo così al minimo la concorrenza con i prodotti alimentari.

L’HVO è costituito principalmente da rifiuti e residui, tra cui olio da cucina esausto e grassi animali, oltre a oli vegetali. Nei processi di produzione a valle, le materie prime organiche vengono convertite in idrocarburi mediante una reazione con una piccola quantità di idrogeno (idrogenazione). Questo processo modifica le caratteristiche degli oli vegetali per renderli simili ai combustibili fossili, consentendone l’utilizzo come sostituto del diesel nelle macchine da lavoro mobili.

In molti paesi il carburante è già ampiamente disponibile presso le stazioni di rifornimento, sotto forma di HVO100 puro o in miscela con il gasolio convenzionale. In alcuni Paesi, invece, l’HVO100 può essere venduto solo attraverso gruppi di utenti chiusi, come le stazioni di rifornimento aziendali. Tuttavia, gli sforzi internazionali indicano che l’HVO100 sarà presto disponibile a livello internazionale secondo la norma DIN EN 15940 (carburante diesel di sintesi o idrotrattamento paraffinico).

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