CIA-Agricoltori Italiani, dal credito d’imposta sul gasolio agricolo al potenziamento della rete idrica. Le proposte in vista delle elezioni
In occasione delle imminenti elezioni politiche e, soprattutto, in considerazione delle gravi difficoltà che stanno attanagliando il settore primario in questa estate di siccità e rincari energetici, la sigla CIA-Agricoltori Italiani è scesa in campo con un elenco ragionato di proposte, rivolte a tutte le forze politiche, per dare nuovo impulso all’agricoltura nostrana e alleviare […]
In occasione delle imminenti elezioni politiche e, soprattutto, in considerazione delle gravi difficoltà che stanno attanagliando il settore primario in questa estate di siccità e rincari energetici, la sigla CIA-Agricoltori Italiani è scesa in campo con un elenco ragionato di proposte, rivolte a tutte le forze politiche, per dare nuovo impulso all’agricoltura nostrana e alleviare le difficoltà quotidiane di migliaia di addetti del settore. Dalla lotta alla siccità al contrasto dei danni provocati dalla proliferazione della fauna selvatica, si tratta di un elenco contenente proposte “di lungo respiro” che, quindi, non mette in campo solamente i possibili interventi emergenziali per superare il complicato momento storico che stiamo vivendo (e che, presumibilmente, potrebbe peggiorare con l’arrivo del freddo).
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CIA-Agricoltori Italiani, le ricette per il rilancio del settore
“Quello che più spaventa e preoccupa è la tenuta del settore primario perchè se crolla il primo anello della filiera, crolla anche il Made in Italy”: così ha esordito il presidente il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, nell’intervista rilasciata all’Ansa e nella quale ha enumerato le proposte rivolte alle forze politiche, articolate in base a quattro grandi emergenze che attanagliano il Paese.
Si parte dalla questione del caro energia, per cui è stato proposto un credito di imposta per l’acquisto di gasolio agricolo, incluso il riscaldamento delle colture in serra, per il 2022-2023; incentivi fiscali per sostenere l’acquisto di mangimi, fertilizzanti, sementi e piantine; autorizzare in sede Ue le imprese agricole a immettere in rete energia elettrica prodotta con il fotovoltaico oltre i propri livelli annui di autoconsumo. In merito alla crisi idrica e alla perdurante siccità, CIA-Agricoltori Italiani ha proposto di introdurre l’esonero dei contributi previdenziali e credito agevolato per imprese agricole dei territori in Stato di emergenza per la siccità; ristrutturazione immediata della rete di canali e della rete idro-potabile.
Dall’emergenza cinghiali alle strategie per l’allocazione delle risorse del PNRR
Sull’emergenza cinghiali, da una parte si potrebbe procedere con l’istituzione di un Commissario straordinario per la gestione della fauna selvatica presso Palazzo Chigi, dall’altra invece si potrebbe andare avanti con il superamento del regime de minimis nell’ambito del sistema di indennizzi alle imprese agricole. Infine, per l’emergenza manodopera, occorrerebbe semplificazione e più flessibilità degli strumenti per il reperimento anche attraverso l’innovazione digitale.
Sul fronte del Pnrr, invece, secondo Cia è necessario portare a compimento le riforme per poter ricevere nei tempi stabiliti le risorse negoziate e semplificare le procedure. Nel capitolo Europa, contrastare il Nutriscore e tutelare le eccellenze italiane a fronte di ingiustificati rischi per la salute umana; promuovere una politica commerciale Ue che valorizzi l’agricoltura e garantisca il rispetto della reciprocità delle regole.
Da rimarcare poi l’impegno su dossier strategici: revisione del sistema Dop-Igp; visione di lungo termine per le aree rurali; Strategia F2F; Strategia Biodiversità. Per la sezione Aree interne, puntare su sostenibilità economica (favorendo, tra l’altro, transizione digitale e modernizzazione agricola); sostenibilità sociale (più infrastrutture stradali, sanitarie e scolastiche); sostenibilità ambientale.
“Il settore primario – ha concluso Fini – è il più esposto e se ne sente parlare troppo poco. Ma quello che fa più arrabbiare è che sembra scontato che per qualsiasi tipo di attività è normale aumentare i prezzi dei propri prodotti rispetto ai rincari invece stranamente per l’agricoltura bisogna cercare di mantenere i prezzi ai livelli degli scorsi anni”.