“Intervenire subito con la legislazione d’emergenza come per il terremoto del 2012, per sostenere l’Emilia-Romagna travolta dal maltempo con danni incalcolabili all’agricoltura”. Questa la richiesta di Cia-Agricoltori Italiani, avanzata dal presidente nazionale Cristiano Fini anche al vertice urgente convocato il 17 maggio presso la Protezione Civile, alla presenza dei ministri Nello Musumeci, Francesco Lollobrigida, Carlo Nordio, Marina Calderone e del viceministro Maurizio Leo.

“Ci sono tutte le condizioni per attivare procedure urgent”, ha detto il presidente di Cia. “Devono essere svincolate dai normali iter legislativi al fine di intervenire immediatamente nei 23 Comuni dell’Emilia-Romagna colpiti da questa eccezionale calamità”. I fiumi esondati, al 18 maggio, sono più di 20, le frane che hanno colpito le località appenniniche sono state più di 250 (qui un video impressionante, che mostra la drammaticità del momento), migliaia di sfollati e ancora tante persone in pericolo. A causa di uno degli eventi climatici più gravi degli ultimi anni che, stando a quanto riportato dal governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, già provocato “diversi miliardi di euro di danni” (per ora quelli subiti dall’agricoltura sono centinaia di milioni, ma il conto è destinato a salire).

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“Le esondazioni stanno letteralmente liquefacendo i terreni, già pregni di acqua con danni incalcolabili a colture, infrastrutture produttive e alle abitazioni civili e rurali. Subito, dunque, una legge speciale urgente e nel frattempo si attivino interventi collaterali a supporto di famiglie e imprese, come la sospensione di mutui e bollette”. Il presidente di Cia aveva già rivolto un appello, contenuto in una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sollecitando un Decreto legge speciale “per fronteggiare, in tempi rapidi e con strumenti eccezionali, la situazione di straordinaria difficoltà dell’Emilia-Romagna”.

“Molti agricoltori non hanno neppure acqua potabile e corrente elettrica -ha aggiunto Fini- perché le condutture sono state tranciate dalle frane, e hanno difficoltà ad abbeverare gli animali”. L’intensità della pioggia (in alcune aree sono stati superati complessivamente i 400 millimetri in 4 giornate di pioggia, a fronte di una piovosità annuale media di 700 mm) è stata tale “che il danno economico e ambientale -ha concluso il presidente nazionale di Cia- sarà molto difficile da recuperare”.

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