Anche se le proposte emerse dal Consiglio dei Ministri europei Agricoltura e Pesca – tenutosi a Bruxelles il 21 marzo 2022 per contrastare le difficoltà di approvvigionamento cerealicolo emerse con l’acuirsi della crisi in Ucraina – sono numerose e, per certi aspetti, poderose (secondo le stime che sono circolate nel corso della sessione ministeriale, potrebbero essere infatti circa 4 milioni di ettari aggiuntivi potrebbero essere coltivati negli Stati membri), potrebbero non bastare a colmare le criticità economiche e materiali che da ormai un mese interessano le filiere agroalimentari del Vecchio Continente. A lanciare l’allarme sulla carenza cereali è stata Confagricoltura: “con l’utilizzo dei terreni a riposo è destinata a salire la produzione europea di cereali e colture proteiche”, ha esordito il presidente della sigla Massimiliano Giansanti. “É un passo avanti importante che abbiamo sollecitato, ma la decisione dei ministri dell’Agricoltura della UE potrebbe rivelarsi inadeguata rispetto all’intensità della crisi in atto”.

Cereali, l’UE ricorre alla PAC anticipatamente: all’Italia 48 mln €

“Durante la riunione del Consiglio UE – aggiunge Giansanti – si è svolto un collegamento con il ministro ucraino dell’Agricoltura che ha evidenziato la carenza, in particolare, di sementi e carburanti. Nella più favorevole delle ipotesi, la produzione agricola dell’Ucraina subirà una contrazione del 30%”.

“Per scongiurare una grave carenza di offerta sui mercati internazionali, la UE deve utilizzare al massimo il proprio potenziale produttivo, eliminando, anche in prospettiva, ogni ostacolo alle semine”. Confagricoltura valuta positivamente la decisione di ricorrere, per la prima volta in assoluto, alla riserva di crisi della Pac che metterà a disposizione dell’Italia circa 48 milioni di euro che potranno essere incrementati grazie al cofinanziamento nazionale consentito dalla Commissione. “Chiediamo al nostro governo di fare il massimo sul piano finanziario e di avviare rapidamente le discussioni in ordine alle finalità e alle modalità di erogazione delle risorse in connessione con quanto previsto nel recente ‘decreto legge Ucraina’.”

Il Consiglio Agricoltura dell’Unione ha anche esaminato la questione legata all’aumento senza precedenti dei costi di produzione, a partire da quelli dell’energia – segnala Confagricoltura. Ogni decisione, però, è stata rinviata per attendere i risultati del Consiglio Europeo in programma il 24 e 25 marzo, nel corso del quale saranno valutate le possibili iniziative in ambito europeo. Confagricoltura, infine, valuta positivamente l’annuncio fatto dalla Commissione relativo alla richiesta agli Stati membri di trasmettere mensilmente i dati relativi alla disponibilità di prodotti e mezzi di produzione essenziali, allo scopo di assicurare in ogni circostanza la continuità delle forniture.

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