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L’ultimo Censimento Generale dell’Agricoltura condotto dall’Istat mostra come le aziende siano diminuite del 9,2 per cento e la superficie agricola utilizzata del 3,3 per cento (con picchi del 5,7 per cento nel nord ovest), con un aumento, però, della dimensione media delle aziende agricole, passata da 7,9 a 8,4 ettari.

Il presidente dei Contoterzisti UNCAI, Aproniano Tassinari, vede nella valorizzazione e nel riconoscimento del lavoro dei contoterzisti uno strumento per arginare la crisi dell’agricoltura italiana fotografata dall’Istat. “Il quadro che esce è di un’agricoltura in ritirata anche sul versante degli addetti, perché non riesce a fare abbastanza reddito e a rinnovarsi. Anche il dato che vede aumentare considerevolmente il numero di aziende agricole multifunzionali, perché produttrici anche di energia rinnovabile o perché trasformano direttamente i loro prodotti, rischia di subire il contraccolpo delle nuove politiche sugli incentivi per le fonti rinnovabili varate dal Governo”, è l’analisi del presidente di Uncai per il quale occorre insistere nel fare rete tra agricoltura e contoterzismo.

“Una legge sui sistemi di rete tra agricoltori e contoterzisti, come quella sulla quale la senatrice Leana Pignedoli (vicepresidente Commissione agricoltura al Senato) sarebbe interessata a lavorare insieme a Uncai nel segno del Piano Nazionale dell’agricoltura di precisione prospettato dal ministro Maurizio Martina, permetterebbe di dare una risposta di qualità e strutturale anche a forme di caporalato diffuso, favorendo il consolidamento dei diritti dei lavoratori attraverso la collaborazione trasparente e professionale tra aziende agricole e imprese conto terzi. Sistemi di rete regolamentati, oltre a favorire l’emersione del lavoro sommerso, “permetterebbero anche di impedire lavorazioni improvvisate che impoveriscono i terreni – aggiunge Tassinari – e darebbero slancio a occupazione, produttività e innovazione, le uniche vie che possono fornire una risposta concreta alla tentazione di abbandono dei terreni con conseguente erosione in favore delle città e dissesto idrogeologico. Per questo è fondamentale non perdere altro tempo e coinvolgere tutte le organizzazioni che rappresentano il comparto primario nello studio di una legge chiara che faciliti e incentivi una stretta collaborazione fra le due anime dell’agricoltura, le aziende agricole e le imprese contoterziste”.

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