Durante l’edizione del centenario di SIMA i più grandi produttori al mondo di macchinari agricoli hanno sfoggiato nei padiglioni del Parc des Exposition di Villepinte le ultime novità di prodotto, insieme alle gamme più amate degli operatori. Tra di loro spiccava, senza dubbio, il pirotecnico stand di Case IH, dove a dominare erano le tonalità rossonere tipiche del brand. Qui abbiamo incontrato il top management di Case IH, per affrontare le più stringenti tematiche di attualità, dalla transizione energetica allo sviluppo dei veicoli autonomi, senza dimenticare le nuove tecnologie votate al miglioramento dell’esperienza di bordo e del rapporto con i clienti. Erano presenti Mirco Romagnoli, Vicepresidente Case IH & Steyr, Christian Huber, Vicepresidente Tractor Product Management CNH Industrial, Paolo Rivolo, Commercial Managing Director Sud Europa Case IH & Steyr, coadiuvati da Marco Lombardi, Head of Commercial Marketing.

Da sinistra verso destra: Paolo Rivolo, Christian Huber, Mirco Romagnoli e Marco Lombardi, Head of Commercial Marketing di Case IH

Sima 2022: la rassegna della meccanizzazione agricola francese è finalmente tornata in presenza dopo tre anni. Quali sono state le aspettative di Case IH per la fiera e con quali prodotti siete presenti tra i padiglioni?

Risponde Mirco Romagnoli (MR): “Per noi ovviamente le aspettative sono alte poiché si tratta della prima grande fiera internazionale a cui, come Case IH, prendiamo parte dopo anni. Abbiamo notato che come primo giorno (era il 6 novembre, la data inaugurale dell’edizione del centenario di SIMA 2022 ndr) l’affluenza è stata alta, oltre ogni più rosea aspettativa, e l’interesse mostrato dai visitatori e dai clienti è stato concreto. Inoltre, proprio perché era da svariato tempo che non eravamo presenti ad una fiera, la quantità di prodotti da mostrare era diventata piuttosto sostanziosa. Ma, nonostante questo, al centro del nostro stand a SIMA abbiamo posto non solo le nuove macchine agricole (come i rinnovati Puma 260 CVXDrive, i Magnum autonomi con tecnologia Raven o i nuovi Farmall A), ma anche i servizi con cui le lanciamo sul mercato. Servizi che mettono al centro i nostri clienti e i nostri concessionari”.

Il nuovissimo Case IH Puma 260 CVXDrive, svelato proprio a Parigi

Per CASE IH il cliente resta il punto focale delle strategie

Dunque, quali sono i servizi che avete messo in mostra qui a SIMA e che proponete sul mercato insieme ai vostri macchinari?

MR: “Tra quelli presenti spiccano senza dubbio i servizi legati alla “Control Room”. Dislocate sia presso i nostri rivenditori che, soprattutto, presso le nostre principali sedi operative, permettono di controllare le flotte dei nostri clienti e i loro macchinari interconnessi, permettendoci di intervenire in anticipo qualora ci fossero dei problemi operativi (dalla trasmissione al motore)”.

A questo punto interviene Christian Huber (CH): “Tramite il nostro sistema di controllo da remoto, al concessionario può arrivare un segnale di allarme quando c’è qualcosa che non va all’interno del veicolo (surriscaldamento del motore, perdita idraulica). A questo punto può intervenire, chiedendo all’operatore che sta utilizzando il mezzo se è possibile prendere il controllo delle funzioni digitali, per vedere se è possibile provare a risolvere il problema da remoto.

La nuova gamma di specializzati 120 F

Questo servizio permette di monitorare e di gestire da remoto anche gli pneumatici?

CH: “Purtroppo non ancora. Il sistema di gestione degli pneumatici è fornito direttamente dai produttori, per ora il nostro sistema si rivolge alla catena cinematica e alla cabina”.

MR: Per ora abbiamo stoccato nel nostro database le informazioni riguardanti centinaia di casi operativi (“Use Cases”), che ci sono poi serviti per sviluppare un modello tecnico per gestire gli interventi da remoto. Entro il 2023 il nostro obiettivo è quello di estendere la possibilità del controllo da remoto dei mezzi a tutto il network di concessionari, in modo da coprire tutte le aree commerciali dove siamo presenti. È una grande sfida, ma la stiamo portando avanti con determinazione. In sostanza, per ora, la “Control Room” consiste in una postazione operativa con diversi schermi e un operatore che controlla il corretto funzionamento dei macchinari connessi (che, generalmente, sono stati venduti proprio in quello specifico concessionario), attraverso un sistema di segnalamento dei problemi a colori (verde, giallo, rosso). L’intento è anche quello di sensibilizzare gli operatori alle manutenzioni predittiva, per evitare spiacevoli fermi macchina e quindi abbattere il falso stereotipo che il mezzo può andare avanti a lavorare fino quando il danno diventa irrimediabile”.

Una rivoluzione chiamata automazione

Dalla partnership con Raven (che negli States ha già dato i suoi frutti) alle novità tecnologiche per i trattori del brand (come il già citato sistema AFS Connect): che ruolo sta giocando la tecnologia per Case IH e quali sono gli sviluppi futuri che avete in mente per l’automazione?

CH: “Dal punto di vista delle tecnologie legate all’automazione stiamo compiendo significativi passi in avanti, anche grazie al know-how apportato dall’accordo con Raven. Tuttavia, anche a causa delle normative sulla sicurezza di bordo che ancora non hanno seguito uno sviluppo omogeno nei diversi stati in cui siamo presenti, le soluzioni autonome presentano diverse problematiche nell’applicazione reale in campo. Nonostante, questo i nostri test stanno proseguendo: ad essere protagonista, in questo senso, è il nuovo concept del Case IH Magnum, dove abbiamo installato diversi dispositivi (telecamere, sensori, radar ecc) affinché funzioni in modo autonomo. Si tratta di un mezzo che è già disponibile sul mercato che, grazie alle tecnologie che abbiamo implementato a bordo, è in grado di gestire la maggior parte delle operazioni sul campo in modo autonomo, con la supervisione dell’operatore”.

Capitolo transizione energetica: quali saranno i prossimi passaggi per l’elettrificazione e l’ibridazione delle vostre gamme di trattori? E il metano che ruolo giocherà, considerando che resta comunque un elemento centrale nelle strategie presenti di CNH Industrial (di cui Case IH fa parte)?

CH: “Partiamo dall’elettrificazione. In questo campo stiamo studiando possibili implementazioni a livello di catena cinematica, ma per quanto riguarda le motorizzazioni dei trattori più potenti si tratta di un campo ancora poco battuto. E questo vale per l’intero settore agromeccanico: basta fare un giro per i padiglioni del SIMA per vedere che lo stato di sviluppo, nel segmento delle alte potenze, è ancora embrionale. Per certi trattori, oltre ai sistemi di sicurezza dedicati (che ancora sono nelle fasi iniziali di sviluppo), servirebbero batterie con capacità di stoccaggio elevatissime (si stima che per un trattore con potenza di 280 kW possano servire batterie da oltre 2 ton), la cui grandezza potrebbe superare quella del mezzo stesso. Non ultimo il problema delle tecnologie per il raffreddamento energetico, soprattutto nelle fasi in cui gli invertitori di corrente (da alternata a continua) lavorano al massimo. In sostanza, stiamo procedendo con lo sviluppo di soluzioni elettriche, le stiamo testando, ma ci sarà da aspettare ancora un po’. Proprio per questo pensiamo che i sistemi ibridi siano, al giorno d’oggi, il punto su cui concentrarci maggiormente”.

MR: “Dal mio punto di vista il futuro delle propulsioni, almeno per il mondo agromeccanico, non è ancora chiaro, come invece lo è diventato per il segmento delle auto, sul quale il legislatore (anche europeo) ha già fatto delle scelte decisive (come quella della Commissione Europea legata allo stop alla produzione di veicoli endotermici a partire dal 2035 ndr). Nel nostro settore, attualmente, ognuna delle possibilità presenti – elettrico, metano, biogas, ibrido, idrogeno – può ancora rappresentare il punto focale su cui si concentreranno gli sviluppatori nei prossimi anni. Ed è proprio per questo motivo che stiamo sperimentando tutte le possibili direzioni”.

E invece quali sono le aspettative per il mercato italiano e per quello globale nel prossimo anno? Avete in previsione il lancio di nuovi mezzi?

Risponde Paolo Rivolo (PR): “A fronte di due anni molto solidi a livello di vendite e fatturato (con il 2021 da record), nel 2023 ci aspettiamo un assestamento, con volumi inferiori rispetto a quanto fatto nello scorso biennio. Questo perché, molto probabilmente, non ci saranno gli stessi incentivi governativi previsti per l’acquisto di macchinari tecnologici (tra cui il credito d’imposta per l’agricoltura 4.0, in scadenza il prossimo 31 dicembre 2022). Probabilmente lo stesso trend avrà luogo anche per il mercato spagnolo dove, però, negli ultimi anni lo Stato non aveva previsto incentivi paragonabili a quelli italiani. Inoltre, nel mercato italiano continueremo a proporre due dei trattori più venduti degli ultimi anni: l’Optum e il Puma, di cui proprio qui a Parigi è stata svelata la nuovissima versione 260 CVXDrive. In sostanza ci stiamo concentrando sui trattori pensati per il mercato europeo, anche se fino a qualche tempo fa importavamo dagli stabilimenti USA anche il Case Magnum (ora non più disponibile nei listini del Vecchio Continente in seguito ad alcune problematiche riscontrate nel mercato americano).

MR: “Attualmente in Italia abbiamo ancora ampi margini di crescita. La nostra quota di mercato si attesta tra il 3% e il 5% e il nostro obiettivo è di aumentare questa soglia nei prossimi anni”.

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