Case IH Puma 260 CVXDrive, più potente e più robusto. La prova in campo
Con le stesse dimensioni dei fratelli minori della gamma, ma con più muscoli, il Puma 260 CVXDrive migliora le performance in campo e su strada e con la telematica AFS Connect ottimizza anche le operazioni più complesse
Presentato in contemporanea alle ultime edizioni di Sima ed Eima, il nuovo Case IH Puma 260 CVXDrive non si pone semplicemente al vertice della gamma spostando il limite della potenza verso l’alto. Mantenendo le stesse dimensioni della precedente serie che si fermava 20 cavalli più sotto è di fatto un altro trattore, più robusto, con un carico massimo ammissibile superiore, la possibilità di montare pneumatici più grandi e una cabina all’avanguardia per ergonomia e soluzioni telematiche ‘on board’ e ‘off board’.
In una classe di potenza che è tra le più importanti sia per le aziende agricole che per i contoterzisti, l’obiettivo dichiarato è quello di aumentare la produttività, ridurre i costi di gestione, garantire un’esperienza di guida eccellente e migliorare l’operatività in campo. Case IH lo fa abbinando agilità e forza, in pratica mettendo un Optum nei panni di un Puma. Noi di Trattori abbiamo provato il Case IH Puma 260 CVXDRive nel suo allestimento più completo, per sfruttare al massimo le potenzialità della macchina e verificare fin dove si spinge lo sviluppo delle soluzioni Case IH anche in termini di automazioni e comfort di guida.
Case IH Puma 260 CVXDrive, la meccanica. Prova di forza: assali irrobustiti e cambio aggiornato
Le dimensioni sono le stesse dei Puma a passo lungo della serie precedente con interasse di 2.884 millimetri, e anche esteticamente il trattore mantiene il suo caratteristico design, ma il profilo del cofano un po’ più alto e le ruote di maggiori dimensioni fanno apparire il Puma 260 CVXDrive più massiccio e imponente. In effetti, come già accennato in precedenza, la struttura è stata notevolmente rinforzata adottando un assale anteriore con riduttori più grandi (da classe 4 a classe 4,5) e un ponte posteriore HD in grado di montare pneumatici fino a 2.05 metri di diametro. Il peso a vuoto della macchina aumenta di circa mille chili, fino a 9.550 chili, e la massa totale consentita arriva a 15.000 chili così da poter movimentare le attrezzature più pesanti e migliorare le prestazioni di traino.
Con la combinazione di pneumatici VF 600/70R30 anteriori e 800/70R38 posteriori l’impronta al suolo è superiore del 18 per cento rispetto a quanto ottenibile in precedenza, e con la potenza che ora arriva a 280 cavalli o addirittura a oltre 300 col il boost, le potenzialità operative e le doti di trazione sono notevolmente superiori, senza nessun compromesso in termini di manovrabilità e ingombri e senza compattare maggiormente il terreno.
Il motore
Il motore, abbracciato da un semitelaio laterale, è sempre il 6,7 litri NEF N67 Stage V, che però a questa taratura anziché la valvola Wastgate adotta un turbocompressore a geometria variabile controllato elettronicamente che migliora ancor più l’efficienza della combustione e consente di raggiungere picchi di coppia di 1.160 Newtonmetri a 1.500 giri.
Il boost entra poi in funzione nelle applicazioni dinamiche della PTO e durante il trasporto di carichi pesanti o i trasferimenti a velocità sostenuta facendo schizzare la potenza fino a 302 cavalli e la coppia massima a 1.249 Nm. Per garantire ancora maggior affidabilità è stata anche riprogettata la coppa dell’olio e maggiorato il pacco radiatori, introducendo anche una più efficace ventola a passo variabile.
Inoltre è stato perfezionato il design dell’unità Scr che ora ha un ingombro minore e ha permesso di incrementare la capacità del serbatoio carburante fino a 470 litri prolungando l’autonomia di lavoro fino a quasi 9 ore in potenza massima. Di serie con l’assale anteriore ammortizzato, il modello provato dispone anche di frenatura integrale a dischi in bagno d’olio su tutte e 4 le ruote, obbligatori per raggiungere la velocità di trasferimento di 50 chilometri orari consentita dalla trasmissione a variazione continua CVXDrive.
Rispetto alle versioni montate sui Puma della precedente generazione, il NEF del nuovo top di gamma Puma 260 dispone di un turbocompressore a geometria variabile (eVGT) a controllo elettronico che garantisce una combustione ottimale, con conseguente miglioramento della coppia e dell’efficienza dei consumi di carburante. Rispetto alla serie precedente è stata poi realizzata una nuova coppa dell’olio ed è stato maggiorato il pacco radiatori
Il motore NEF N67 Stage V sviluppato da FPT Industrial
Anche in questo caso si tratta di una riconferma, ma con aggiornamenti sia a livello di software che di componenti per garantire maggiore trazione, gestire carichi superiori e garantire un funzionamento più fluido e meno rumoroso. Facilmente gestibile tramite la leva Multicontroller dispone anche della funzione Parking a inserimento automatico che consente di mantenere il trattore fermo nelle soste in pendenza senza utilizzare freni e frizione. Una volta impostata la velocità di lavoro desiderata il sistema APM seleziona automaticamente la combinazione più adatta tra rapporto di trasmissione e regime del motore in base al lavoro da svolgere, ottimizzando al contempo il consumo di carburante e l’efficienza energetica.
Tutti i parametri di funzionamento e le personalizzazioni possono essere facilmente impostati direttamente dal monitor AFS Pro 1200. Il circuito idraulico e i cablaggi elettrici sono stati rivisti prevedendo una disposizione più razionale e un accesso semplificato per gli interventi di manutenzione. La pompa a portata variabile di serie fornisce un flusso massimo di 150 litri al minuto, ma può essere maggiorata in optional per arrivare fino a 170. I distributori posteriori sono fino a un massimo di 5 e tre ventrali, tutti di tipo elettroidraulico gestibili tramite i comandi a bilanciere retroilluminati, che cambiano colore a seconda del distributore ausiliario ad essi assegnato, o con assegnazione personalizzabile tramite il monitor AFS Pro 1200 ai tasti di scelta rapida del Multicontroller o del joystick elettronico.
Il sollevatore posteriore è a controllo elettronico dello sforzo (EHC) con sistema di controllo dinamico, e ha una capacità massima di sollevamento di 10.464 chili (7.280 per tutta la corsa a 610 millimetri) con attacco di Cat. IIIII a regolazione rapida. Il terzo punto idraulico è azionato tramite una valvola deviatrice in modo da non occupare punti di innesto per gli attrezzi. Di serie la presa di forza posteriore, selezionabile con innesto elettroidraulico progressivo, dispone di 4 velocità.
Case IH Puma 260 CVXDrive, la cabina. Stile e funzionalità
In pratica il Puma 260 CVXDrive è allestito con la stessa cabina adottata dalla serie Optum, quindi più spaziosa dell’8 per cento e con una superficie vetrata aumentata dell’11 per cento rispetto alla precedente e con interni estremamente curati, specialmente in questo allestimento che include il sedile in pelle con sospensione pneumatica attiva, il sedile passeggero anch’esso in pelle e il bel volante pure rivestito in pelle. La struttura a 4 montanti, realizzata consaldatura robotizzata, è ammortizzata con una sospensione idraulica semiattiva ed è perfettamente insonorizzata, tanto che in prova d’aratura il rumore non ha mai superato i 68 decibel.
Dal posto di guida si gode di una visibilità migliorata grazie al rinnovato cruscotto completamente privo di display e indicatori. Tutte le informazioni operative più importanti vengono infatti visualizzate sul nuovo display digitale a colori posizionato sul montante di destra, con sfondo nero antiriflesso e imagini ad alta definizione. Connesso è tutto un altro trattore Le potenzialità dl trattore sono però esaltate dal sistema telematico AFS Connect che permette di sfruttare le più avanzate soluzioni di smart farming e automazione.
Il tutto semplificato dalla nuova interfaccia di comando AFS Pro 1200 con monitor touchscreen da 12 pollici facilmente personalizzabile e con una logica di programmazione dei comandi intuitiva e versatile che esalta la polivalenza della piattaforma, consentendo il controllo simultaneo di più attività e una gestione sempre più efficiente del lavoro sia dentro che fuori dal campo. Tramite il monitor è possibile accedere non solo alle tradizionali applicazioni di agricoltura di precisione, ma anche a tutte le funzioni telematiche basate sulla connettività e il monitoraggio e sull’analisi dei dati. I dati raccolti possono essere trasferiti e rielaborati in ufficio per pianificare le attività e facilitare le decisioni gestionali dell’azienda.