Era il lontano 1987 a Denver, in Colorado, solo due anni dopo l’ingresso di International Harvester nell’orbita Case. I dealer, riuniti per la consueta convention di presentazione dei nuovi prodotti, si trovarono innanzi a una delle serie che cambierà gli equilibri nel segmento delle alte potenze. E non solo negli Stati Uniti. Era la nuova gamma Case IH Magnum 7100, disponibile in quattro modelli tra i 130 cavalli del 7110 e i 195 del 7140. Stiamo parlando di potenza ‘vera’ che gli americani misuravano e misurano ancora alla Pto. 

Case IH Magnum

Le vendite decollarono immediatamente, soprattutto negli stati del Sud dove i Magnum si imposero nelle colture intensive a cotone e riso.

L’assale anteriore era derivato dal ponte posteriore della raccoglitrice di cotone Cotton Expresse quindi più pesante del precedente assale utilizzato da International Harvester sui trattori della serie 88. 

Case IH Magnum. Ci pensava Cummins

Il cuore pulsante dei Magnum era il 6 cilindri Cummins da 8,3 litri. Compatto, robusto, silenzioso e poco assetato, il propulsore americano era particolarmente apprezzato anche per la facilità di manutenzione visto che montava il 25 per cento di pezzi in meno rispetto ai competitor con intervalli di cambio olio e filtri assai superiori. 

Case IH Magnum

Se il Cummins era il cuore dei Magnum, l’anima era il cambio full powershift da 18 rapporti in avanti e 2 in retro con inversore idraulico. Il super riduttore in optional offriva sei ulteriori velocità  di lavoro tra 0,8 e 4 chilometri orari e il tutto era racchiuso in un’unica leva. L’affidabilità dell’unità non aveva precedenti al punto da scontentare i concessionari che non venivano più chiamati in causa per interventi di riparazione. 

Nel 1989 furono apportati alcuni importanti miglioramenti tra cui l’aggiunta di due retromarce, del quarto distributore, del sedile sospeso ad aria e dei  pneumatici posteriori 14.9 R 46.

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