Carri miscelatori elettrici, la panoramica del 2024
È completamente italiana l’offerta di carri miscelatori con motori elettrici che abbiamo visto a Fieragricola. Soluzioni dedicate al comparto zootecnico, altamente silenziose e non inquinanti, adatte a ogni tipologia di stalla. Vediamole insieme
L’Italia, ancora una volta, fa da apripista. In questo caso nel segmento dei carri miscelatori con motorizzazioni elettriche, l’ultima frontiera della zootecnia moderna. Che è sempre più attenta alla sostenibilità aziendale e al benessere degli animali. E sono proprio italiane le tre aziende che durante l’ultima edizione di Fieragricola, a Veronafiere, hanno mostrato al pubblico i carri miscelatori elettrici di nuova concezione. Nello specifico, stiamo parlando di Faresin, Bravo e Supertino: tre storiche realtà fortemente radicate nel territorio ma con un’anima internazionale sempre più spiccata. Ma andiamo con ordine.
Carri miscelatori elettrici, si parte con Faresin
La prima novità elettrica in questo segmento è il Leader PF 1.14 Full Electric. Con prestazioni non difformi dalle controparti endotermiche (anch’esse sfoggiate alla kermesse veronese), il nuovo elettrico si pone come la soluzione ideale per aziende agricole di dimensioni contenute, che dispongono di impianti alimentati da fonti rinnovabili per la produzione dell’energia elettrica. L’autonomia, sufficiente a completare almeno un’intera giornata in un’azienda agricola di medie dimensioni, è garantita da una batteria al litio-ferro-fosfato da 91 kW e 210 Ah, installata nel vano motore posteriore e integrata con telematica Farmatics per il controllo da remoto.
La sua posizione sul retrotreno permette un’ottimale distribuzione dei pesi, maggiore praticità operativa come la riduzione dello sporco nel vano e la facilità di accesso ai componenti e una serie di vantaggi durante la guida, come il comfort e la visibilità sul lato destro. La ricarica della batteria viene effettuata in assoluta flessibilità grazie al sistema Universal Charge, un’unica interfaccia plug-in per le alimentazioni 220V monofase e 400 V trifase. Il nuovo carro Faresin è spin to da un motore elettrico da 51 kW posizionato nell’assale posteriore. Il sistema è dotato di due marce che permettono spostamenti fino ad una velocità massima di 20 km/h. Esattamente come la controparte endotermica, il Leader PF Full Electric dispone di quattro ruote motrici sterzanti che permettono tre tipologie di sterzatura (concentrica, a granchio e solo anteriore).
Presenti anche sospensioni idropneumatiche registrabili in altezza attraverso un comando presente in cabina, che consentono una guida confortevole e in piena sicurezza. Nonostante le difficoltà tecniche, Faresin è riuscito a equipaggiare il nuovo Leader PF Full Electric con una potente fresa con larghezza di 2000 mm azionata da un motore elettrico da 45 kW, per consentire il carico autonomo dei vari componenti della ricetta. La cabina PF, da sempre punto di forza dei semoventi Faresin, permette all’operatore di lavorare in una posizione di assoluto controllo, grazie alle ampie superfici vetrate e all’ottima visibilità. A bordo i comandi sono disposti in modo ergonomico per gestire in modo intuitivo tutte le funzioni della macchina. Il nuovo display da ben 10” permette una facile navigazione tra tutti i comandi e permette di visualizzare in tempo reale tutti i parametri della macchina e i dati del sistema di analisi NIR integrato.
Bravo
Forte di una storia che affonda le sue radici negli anni ’70 nella provincia di Cuneo, anche Bravo ha sfoggiato la sua ultima novità di prodotto tra i padiglioni di Fieragricola: stiamo parlando di ROTOMIX-e, un carro miscelatore full-electric, sviluppato per lavorare quasi totalmente senza idraulica, grazie alla possibilità di sfruttare le potenzialità e le riserve di coppia dei motori elettrici brush-less, ovvero a corrente continua con rotore a magneti permanenti (che, a differenza di un motore a spazzole, per funzionare non ha contatti elettrici striscianti sull’albero del rotore). Tra i vantaggi del nuovo carro miscelatore – che, va ricordato, prende in prestito numerose caratteristiche operative dai modelli endotermici del brand – spicca senza dubbio la silenziosità, un parametro di fondamentale importanza, soprattutto all’interno di aziende zootecniche, che impatta positivamente sulla vita degli animali.
Ma anche il risparmio energetico reso possibile dalla motorizzazione elettrica (che può essere portato alle estreme conseguenze se usato in sinergia coi pannelli solari) e l’assenza di emissioni nocive all’interno degli ambienti di lavoro. Nove le possibili botti che la versione elettrica, come le controparti diesel e biometano, può portare in dote: da 13,16, 20, 21, 23, 26, 30, 35 e da 40 m3. Dieci, invece, i modelli totali presenti nella gamma Rotomix, che si differenziamo per ingombri e capacità operativa. In questo carro elettrico, in sostanza, c’è un motore per ogni componente meccanica: quindi per fresa, mulino, coclea di miscelazione, rotazione botte, trazione e centralina servizi. La potenza è gestita da singoli inverter che permettono impostazioni mirate e dettagliate, in base alle necessità degli operatori.
Supertino
Per Supertino, l’approdo nel mondo green va fatto risalire al 2017, quando il costruttore di Saluzzo presentò la prima versione del carro miscelatore elettrico Electra 1, un modello ancora embrionale che però, ai tempi, rappresentò una mezza rivoluzione per il settore. L’ultima evoluzione di questo progetto – l’Electra 2 – nella versione base, monta un propulsore elettrico da 150 kW di potenza (circa 200 cv). La versione top di gamma, invece, porta in dote un motore maggiorato, da 180 kW (245 cv). I modelli disponibili sono nove: il 12,14, 16, 19, 21, 23 (che rientrano nella categoria ‘base’) e il 26, 28 e 30 (Electra 2 MAXI), con lunghezze comprese tra 7800 e 8700 mm e larghezze che oscillano tra 1100 e 1250 mm.
Questa nuova incarnazione del progetto Electra garantisce l’autonomia sufficiente per due cicli di miscelazione mantenendo una rimanenza del 35% di carica. L’autonomia garantita, in sostanza, è di oltre due ore ed è ideale per fresare l’insilato ed effettuare una passata nelle stalle per ‘ricaricare’ le mangiatoie. Questo è possibile grazie alla nuova versione di pack-battery la quale, mantenendo gli ingombri, assicura più del doppio di autonomia rispetto alla versione Electra 1. Il pacco batterie è stato sviluppato seguendo una concezione modulare da 16 unità, in modo da facilitare e soprattutto velocizzare le eventuali operazioni di riparazione. Il tempo di ricarica dichiarato è di circa 3 ore.