Carraro Agricube Pro 10.5 F, più di un ‘frutteto’. La prova in campo
Compatto e potente, il frutteto Agricube Pro si muove con agilità tra i filari ma ha anche caratteristiche da light utility. Motore e idraulica sono al top, l’assale sospeso aumenta il comfort e la produttività
Tra i 6 modelli di trattori specializzati Carraro Agricube Pro che sono poi disponibili in complessivi 48 allestimenti diversi, la versione 10.5 F cabinata provata sui colli Berici (VI) nei vigneti dell’azienda agricola Stefano Bruttomesso è una delle più versatili, agile e compatta per poter operare in quasi tutti i tipi di frutteto e tra le viti a sesto d’impianto largo, e allo stesso tempo abbastanza potente e robusta per svolgere tutti i compiti di un light utility. Cavalli ne ha in abbondanza, più di 100.
L’impianto idraulico, soprattutto se si sceglie l’opzione con le tre pompe, consente di azionare senza affanno anche le attrezzature più esigenti, da sole o in combinata, con fino a un massimo di 4 distributori posteriori e 3 laterali e il sollevatore anteriore da 1.800 chili. La cabina è spaziosa e confortevole, larga 1 metro e 20 centimetri e dotata di aria condizionata e sedile a sospensione pneumatica. L’assale anteriore con ammortizzatori idraulici consente non solo di avere maggiore aderenza al terreno, ma anche di migliorare la sicurezza e il comfort di guida quando si effettuano trasporti su strada ad alta velocità. Insomma, frutteto si, ma… non solo per il frutteto.
Agricube Pro 10.5 F, la meccanica. Assale sospeso e cambio con Hi-lo e inversore idraulici
Ovviamente assali e trasmissione, che rappresentano la struttura portante del trattore, sono tutti sviluppati e prodotti internamente da Carraro. L’assale anteriore, con sensore angolare di sterzata per l’innesto idraulico automatico delle 4 ruote motrici, ha un angolo di sterzo di 55 gradi e un sistema di sospensioni a due martinetti idraulici che permette alle ruote un’escursione di +/- 40 millimetri rispetto alla posizione neutra. Dalla cabina, per mezzo di un comando elettroidraulico è possibile regolare manualmente l’altezza della sospensione (ad esempio per facilitare il montaggio delle attrezzature), bloccarla nella posizione più bassa per eseguire operazioni di precisione, oppure farla lavorare in automatico per adeguarsi autonomamente alle sconnessioni del suolo.
La trasmissione è meccanica a 4 rapporti sincronizzati e 3 gamme lente/medie/ veloci, soluzione semplice e affidabile ma con Hi-lo idraulico sul cambio e inversore idraulico al volante che ne migliorano l’efficienza e la produttività, specie nei lavori in cui bisogna effettuare frequenti manovre. Sulla leva del cambio, oltre ai pulsanti per la mezza marcia, è presente anche il pulsante de-clutch che consente di cambiare rapporti all’interno delle gamme senza premere il pedale della frizione. Indubbio protagonista sull’Agricube Pro è il 4 cilindri FPT Industrial F28, motore moderno, compatto e potente, con tutti i componenti del sistema di trattamento dei gas di scarico SCR, DOC e DPF che trovano posto all’interno del cofano, compreso il serbatoio da 10 litri del liquido AdBlue, senza incidere negativamente sulle dimensioni del trattore.
Progettato specificamente per impieghi off-road, il 4 cilindri FPT F28 ha un design ideale per il settore agricolo, con dimensioni compatte che ben si prestano a impieghi su trattori specializzati e utility di piccole dimensioni. Con 2,8 litri di cilindrata ha prestazioni analoghe al 4 cilindri FPT F36 da 3,6 litri, raggiungendo sul Carraro Agricube Pro 10.5 F la potenza massima di 103 cavalli, erogata in maniera costante tra 1.800 e 2.300 giri
IL MOTORE FPT F28
I consumi teorici a potenza massima sono di 20 litri ora, ma nelle condizioni normali di lavoro è difficile superare i 15. Lavorando in pendenza con un atomizzatore trainato Cima Link 55 S da 1.500 litri azionato dalla Pto a 540 giri/min, i consumi hanno oscillato tra gli 11 e i 13 litri/ ora. Con un totale di 93 litri di capacità il serbatoio del carburante garantisce quindi un’autonomia di lavoro sufficiente per un’intera giornata.
Idraulica senza compromessi
L’impianto idraulico è costituito da tre pompe indipendenti con circuiti separati, una da 60 l/min per i distributori ausiliari, 4 posteriori a singolo e doppio effetto e 3 laterali più un ritorno libero, e due pompe da 27 l/min ciascuna per i sollevatori e per l’idroguida. I distributori sono ad azionamento meccanico, ma in optional si possono avere a comando elettroidraulico compensati e proporzionali. Il sollevatore posteriore è invece a gestione elettronica con una capacità massima di 2.600 chili (o 3.000 con martinetto opzionale).
Caratteristiche di Carraro sono le due esclusive funzioni di ‘Deport’ e controllo elettroidraulico delle parallele, molto utili sia in fase di aggancio dell’attrezzo, sia durante il suo utilizzo per adeguarsi alle situazioni operative. In pratica, tramite dei pistoni idraulici che si comandano agendo su interruttori posti in cabina, le parallele possono essere spostate tutte a destra o tutte a sinistra, possono essere distanziate o ravvicinate, oppure anche disallineate. In optional c’è poi il sollevatore anteriore da 1.800 chili, ben ravvicinato all’assale anteriore e molto compatto in posizione di non utilizzo per non compromettere la manovrabilità del mezzo. La presa di forza posteriore a innesto elettroidraulico funziona in modalità 540 e 540Eco oppure sincronizzata al cambio.
La cabina: eser friendly con omandi semplici e razionali per un feeling immediato
Da flangia a flangia l’assale anteriore dell’agricube Pro F misura 1.325 millimetri, quello posteriore 1.242. In base alla gommatura la larghezza fuori tutto può così variare tra un minimo di 1.494 e un massimo di 2.044 millimetri. Rispetto ai più stretti modelli da vigneto l’F può dunque montare una cabina di dimensioni maggiori, larga 1.200 millimetri. Spazio in più che consente alle gambe di avere più libertà di movimento, anche se il tunnel centrale piuttosto pronunciato occupa un bel po’ di spazio. Un piccolo pegno che si deve pagare per mantenere basso il trattore, che ha un’altezza contenuta di 2.478 millimetri.
Sospeso su silent block l’abitacolo offre comunque un discreto comfort, con tutti i comandi posti sulla consolle di destra e due sole leve, quella delle marce a destra e quella delle gamme posizionata sotto al sedile. L’accesso è agevole e il volante telescopico regolabile in inclinazione permette di trovare facilmente il corretto assetto di guida. Parabrezza anteriore e lunotto posteriore si aprono a compasso, e l’impianto di condizionamento consente di mantenere sempre l’abitacolo alla temperatura ideale. Il sedile Grammer a sospensione pneumatica, ancor di più con il contributo dell’assale anteriore ammortizzato, smorza efficace mente sobbalzi e scossoni consentendo di guidare il trattore a lungo senza stancarsi.
Ottima la visibilità dietro e davanti: l’altezza al cofano è di soli 1.450 millimetri e i fianchi del trattore sono liberi dato che SCR DOC e DPF sono tutti nel vano motore. Sulla consolle di destra sono disposti razionalmente le rotelline per regolare le funzioni del sollevatore, le leve dei distributori meccanici e i pulsanti per l’inserimento della presa di forza, della doppia trazione e del blocco differenziale. A portata di pollice anche l’acceleratore elettronico e i pulsanti per le memorie dei giri motori. Poco più arretrati i tre pulsanti per il deport e il controllo delle parallele. Sul montante posteriore destro ci sono invece i comandi per gestire la sospensione dell’assale.