Costi di produzione in costante aumento, con rialzi sopra il 300%, continuità produttiva delle aziende agricole in serio pericolo, con lo spettro della recessione dietro l’angolo. Anche il quadro tratteggiato da Confagricoltura in merito alla situazione del settore primario alla luce del caro energia senza precedenti che l’ha travolto, è cupo. E la situazione, nonostante l’apertura da parte di Berlino nei confronti della proposta di Mario Draghi sul tetto del prezzo del gas (che lo ha fatto calare dai 340 euro/Mwh della scorsa settimana agli attuali 272 euro/Mwh), potrebbe di nuovo peggiorare in vista delle annunciate chiusure dell’attività di Nord Stream da parte della Russia.

Caro energia, i mercati europei a rischio recessione

“In questo quadro decisamente critico – ha commentato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – va rilevato che, per quanto riguarda l’andamento dei prezzi agricoli a livello internazionale, i mercati stanno già scontando, con tutta probabilità, l’imminente avvio di una fase recessiva. L’indice della FAO ha fatto registrare a luglio il quarto calo consecutivo”. “Ci rendiamo conto delle difficoltà legate alla situazione politica interna, ma siamo alle prese con una vera e propria emergenza che investe anche le imprese di trasformazione che acquistano i nostri prodotti”.

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“In assenza di interventi, per evitare il crollo della produzione, gli aumenti dei costi dovranno essere trasferiti fino al consumatore finale. Con il risultato di far salire ulteriormente la spesa per l’alimentazione e, di conseguenza, l’inflazione. Vanno rafforzate le misure previste nell’ultimo Decreto Aiuti bis varato dal governo” – sollecita il presidente di Confagricoltura.

Il possibile intervento del Consiglio Agricoltura dell’Unione Europea

“Dall’inizio di agosto, la situazione sul fronte del caro energia è oggettivamente peggiorata in misura vistosa. Vanno anche rilanciate con forza le iniziative già proposte in ambito europeo, a partire dalla fissazione di un tetto al prezzo del gas. La crisi che il nostro settore sta attraversando deve essere trattata anche a livello di Consiglio Agricoltura dell’Unione europea. La Commissione non può limitarsi a rendere più flessibili le regole per la concessione degli aiuti di Stato. In questo modo si determinano disparità di concorrenza tra le imprese a seconda dello Stato membro in cui operano. Abbiamo già avviato le iniziative necessarie perché la situazione venga affrontata in occasione delle riunioni ministeriali in programma nel mese di settembre. Ci sono tutte le condizioni – conclude Giansanti – per assumere decisioni straordinarie sul piano finanziario a supporto delle imprese”.

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