Caro energia, l’agricoltura italiana chiede all’UE misure straordinarie per il settore
In occasione del Consiglio straordinario Energia convocato dall'UE per trovare una quadra di fronte alla dilagante crisi, il Coordinamento delle sigle italiane del settore primario avanza alcune proposte per evitare il peggio
Avere garanzie sull’accesso all’energia, limitandone i costi, per assicurare la tenuta delle imprese del comparto e la sicurezza alimentare. È riassunto in questa frase, in sostanza, l’appello che l’agricoltura italiana, riunitasi nel Coordinamento di Agrinsieme (Cia–Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari), ha rivolto alle istituzioni europee e agli Stati membri in considerazioni dei devastanti effetti che il caro energia sta provocando sulle imprese del settore agricolo e agroalimentare.
L’appello di Agrinsieme è stato fatto in previsione del Consiglio straordinario Energia, convocato nella giornata di oggi, 9 settembre 2022, per favorire il raggiungimento di una strategia comunitaria condivisa dagli Stati membri. Che, tuttavia, appare decisamente in salita, considerando le resistenze di alcuni stati alla proposta di mettere un tetto al prezzo del gas, combinata alla reticenza dei colossi energetici di pagare le tasse sugli extraprofitti (insieme alla stasi che ha coinvolto l’applicazione di altre misure come un disaccoppiamento più marcato dei mercati del gas e dell’elettricità).
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In vista del Consiglio straordinario Energia della UE di oggi, la Commissione ha indicato prioritari da sostenere, in questa fase particolarmente critica, le famiglie e i settori vulnerabili. “Chiediamo che l’agroalimentare sia riconosciuto tra questi – afferma quindi Agrinsieme, rilanciando le proposte del Copa-Cogeca (Comitato delle organizzazioni professionali agricole-Confederazione Generale delle Cooperative agricole) – anche per la rilevanza che la spesa alimentare ha sul bilancio delle famiglie, specialmente sui nuclei meno abbienti. Sono già evidenti, proprio per la crescita dei prezzi, segnali di contrazione dei consumi”.
“La voce ‘alimentazione’ è quella che ha fatto registrare, dopo l’energia, la crescita più sostenuta in termini di inflazione. Contenere i costi di produzione è il modo più immediato e diretto per frenare la crescita dei prezzi al consumo”. E’ fondamentale – conclude il Coordinamento – che siano messe in campo nel più breve tempo possibile tutte le misure affinché la filiera agroalimentare continui ad operare, garantendo la fornitura di prodotti di alta qualità al miglior prezzo possibile.