Carburante agricolo, il prezzo continua ad aumentare. UNCAI: “effetto a cascata sui costi dei servizi e dei beni alimentari”
Il costo del gasolio è alle stelle: a pagarne le conseguenze anche l'agricoltura, con possibili effetti a cascata sui servizi e sui consumi. UNCAI avverte :“Senza interventi sul costo del carburante agricolo si assisterà a un effetto a cascata sul costo dei servizi e dei beni alimentari. Occorre coinvolgere gli agromeccanici e UNCAI nella definizione dell’approccio agro ecologico della PAC 2023-2027”
Già lo si era visto per quanto riguarda il mondo dell’autotrazione, in particolare per l’autotrasporto, per cui è una voce in bilancio di fondamentale importanza: il prezzo del gasolio (e della benzina), dopo il crollo del 2020, è da mesi che sta crescendo ininterrottamente, con scarti percentuali sostanziosi di mese in mese. A subirne le conseguenze anche il carburante agricolo che , come ha ribadito UNCAI, continua a crescere senza sosta nonostante il decreto Rilancio avesse annullato l’aumento programmato delle accise sulla benzina e sul diesel previsto nella Manovra 2020 per gli anni 2021, 2022 e 2023.
Trainata soprattutto dalla Cina, la domanda di greggio ha fatto volare il prezzo medio del gasolio, passato da 1,248 euro/litro del 9 novembre a 1,445 e/l del 22 marzo. Nel caso del carburante agricolo agevolato da 0,33 euro/litro si è arrivati a 0,48. Per una azienda agromeccanica di medie dimensioni questo si traduce su base annua a un incremento di spesa in carburante agricolo agevolato di circa 15mila euro. Il petrolio sta mostrando una forte resistenza alla pandemia, e gli esperti prevedono ulteriori rincari finché non raggiungerà gli 80 euro a barile.
Carburante agricolo, rischio effetto cascata su altri comparti economici
“La situazione è delicata per tutto il comparto agroalimentare a partire dal settore agromeccanico, impegnato oggi nelle lavorazioni in campo e fra pochi mesi con la raccolta e il trasferimento su gomma dei prodotti”, afferma il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali – UNCAI Aproniano Tassinari. “Senza interventi si assisterà a un effetto a cascata sul costo dei servizi conto terzi e soprattutto dei beni alimentari. Il rischio deflazione patito nel 2020 è superato, a questo punto però occorre intervenire affinché l’inflazione dei prezzi dei beni e dei servizi non anticipi troppo la ripresa economica effettiva”.
Situazioni analoghe hanno sempre portato a una contrazione forzata dei costi di produzione pur di contenere il più possibile gli aumenti sugli scaffali . “Nell’immediato occorre anticipare le annunciate ripercussioni negative sul settore agricolo con ulteriori sconti di accisa all’acquisto del carburante agricolo agevolato. Inoltre è tempo di avviare un discorso partecipato sull’approccio agro ecologico della PAC 2023-2027 che aggreghi e metta a confronto tutte le componenti operative del mondo agricolo sul tema importantissimo della transizione ecologica che deve avere come primo step disinvestire dai carburanti fossili”, conclude Tassinari.