Dal punto di vista dell’agromeccanica stiamo vivendo un autunno frizzante, denso di novità non solo per trattori e macchinari ma anche per gli attrezzi. Lo ha messo in evidenza Capello, storico produttore cuneese di testate per mietitrebbie che, in vista di Eima, ha fatto il punto sulle novità di prodotto che porterà in fiera. Tra i nuovi modelli e gli aggiornamenti tecnologici, non poteva mancare ovviamente la testata Diamant, uno dei prodotti punta di Capello, sempre più richiesta dai grandi contoterzisti in tutto il mondo

Un Diamant è per sempre: la nuova soluzione Capello

A Eima, infatti, questa testata sarà esposta nella versione ribaltabile 16 file & up, una versione che porta in dote un sistema di ribaltamento a leve particolarmente vantaggiose per la chiusura della testata in posizione compatta. In linea con le esigenze dei clienti, attivi su più fronti operativi (soprattutto nel caso dei contoterzisti), queste testate necessitano di essere richiuse e non solo nelle fasi di trasporto su strada, ma anche durante la fase di ricovero o per salvare spazio negli spostamenti su grandi carrelli stradali.

Ispirandosi ai sistemi di movimentazione di grandi pesi utilizzati nella cantieristica è stato concepito un sistema di leveraggio molto vantaggioso in cui i cilindri idraulici non sono più in posizione verticale, ma posizionati orizzontalmente e sopra il telaio. L’intento dei progettisti era quello ridurre la richiesta di pressione idraulica alle mietitrebbie nelle fasi di apertura e di chiusura della testata Diamant e, nello stesso tempo, alleggerire il telaio. Questa nuova configurazione sarà adottata di serie su tutti i modelli di testata a mais Diamant pieghevole, a partire dal modello 16 file.

I punti di fulcro permettono ai cilindri e alle leve di lavorare in maniera ottimale, le leve non sono saldate, ma completamente ottenute in pezzo unico e unite con boccole avvitate, con un risultato di solidità che pone l’intero sistema come un nuovo traguardo ineguagliato nell’efficienza delle testate Capello. Le varie parti che compongono il nuovo sistema di leveraggio sono anch’esse alleggerite e dimensionate nell’intento progettuale di ridurre al massimo i pesi in gioco, importantissimi per un’attrezzatura che lavora “a sbalzo” su una mietitrebbia o una trincia semovente.

Una nuova scatola di trasmissione

Inoltre, a partire dai modelli 2025 la testata Diamant monterà sulle versioni pieghevoli oltre le 10 file una nuova scatola di trasmissione principale. Interamente progettata dal costruttore cuneese, questa nuova scatola di trasmissione del moto è stata concepita per soddisfare il maggior numero di combinazioni del moto di ogni marca e modello di mietitrebbia e si presenta in alluminio, modulare e versatile. I moduli che la compongono sono in lega di alluminio invecchiato e ottenuti in un’unica fusione con tutti gli ingranaggi a denti dritti e cuscinetti a rulli, dimensionati per alte richieste di potenza.

Questo si traduce praticamente in un enorme vantaggio in termini di efficienza, di affidabilità e semplicità costruttiva. Una scatola di trasmissione a denti, infatti, ha un rendimento migliore a confronto di scatole a rinvii angolari, in virtù della minore dispersione e ottimizzazione dell’energia, che porta di conseguenza a una diminuzione dei consumi e maggiore efficienza durante la fase di raccolta.

Da sempre Capello continua a migliorare la funzionalità dei propri prodotti nelle sue varie trasmissioni, con obiettivo la minore richiesta di energia e quindi più bassi consumi giornalieri di carburante, che si trasforma in risparmio per il contoterzista e in un sempre minore impatto ambientale, oggi più che mai necessario.

Potrebbe interessarti

Piatti spannocchiatori: ecco cosa bolle in pentola

Nella versione Diamant 16 file si aggiunge un sistema idraulico di movimentazione dei piatti spannocchiatori a doppio cilindro, per garantire la capacità di muovere simultaneamente e in totale sincronia i piatti spannocchiatori durante la delicata fase della raccolta.

É l’operatore che, direttamente dalla cabina di guida, decide l’apertura delle piastre di stacco a seconda del prodotto che sta raccogliendo, queste muovendosi in modo sincronizzato permettono al fusto della pianta del mais di essere sempre perfettamente centrata rispetto all’asse di “mungitura” della pianta, in questo modo la raccolta risulta sempre pulita, sia nel prodotto più verde che nel prodotto molto secco, senza perdita di granella e senza l’ingresso di residui di pianta.

Inoltre, il sistema a “doppio piatto” regolabile risulta sempre efficiente e funzionante, anche senza la necessità continua di manutenzione e pulizia delle piastre.

Novità anche per il Grain System Evo

La piattaforma pieghevole per la raccolta dei cereali a paglia Grain System Evo presenta una novità significativa nella struttura dell’aspo. Il telaio dell’aspo è appeso e non più sospeso, questo sistema libera spazio all’interno della vasca di raccolta del prodotto tagliato. Di fatto l’operatore in cabina non percepisce più visivamente quel momento in cui i prodotti a paglia lunga vengono leggermente ostruiti nelle giunzioni pieghevoli e il flusso del prodotto nel canale alimentatore risulta migliore, sia in condizioni di prodotto secco che particolarmente umido o difficile da raccogliere, per esempio il riso.

Inoltre, il fondo del telaio è ora totalmente in acciaio inox (inserti intercambiabili ad usura) garantendo un migliore scorrimento del prodotto all’interno del canale alimentatore già dai primi metri di utilizzo e proteggendo il telaio stesso dall’usura. Testato durante la raccolta del riso, coltura particolarmente usurante, è risultato di fondamentale importanza per il flusso di materiale e per la salvaguardia nel tempo del telaio stesso. Il fondo in acciaio inox è dotato di un riparo parasassi che non permette a pietre o parti indesiderate di entrare e di fare danni agli organi interni in movimento.

Tutto ciò oltre a rendere maggiore e omogeno il flusso del materiale convogliato, aumenta in maniera sensibile la velocità di avanzamento della mietitrebbia durante la complessa fase della raccolta, mantenendo invariata la qualità della stessa. E, dulcis in fundo, tra le aggiunte di spessore si annovera anche un nuovo innesto con giunti parastrappi alla trasmissione principale, finalizzato a trasferire tutta la potenza necessaria senza rischi di rotture e disallineamenti durante le delicate fasi di livellamento continuo.

In primo piano

Tractor of the Year 2025, ecco chi ha vinto

Nella categoria HighPower vince il Case IH Quadtrac 715. Fendt, invece, si porta a casa il titolo nella categoria MidPower. Steyr, invece, con il 4120 Plus vince negli Utility. Antonio Carraro convince negli Specialized. Ecco tutti i vincitori

Articoli correlati