La situazione legata all’assegnazione del gasolio agricolo si sta facendo rovente. Dopo le critiche mosse da UNCAI, l’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali, al sistema farraginoso previsto per l’assegnazione del gasolio agricolo, anche la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani è scesa in campo sulle medesime questioni.

Cai, la norma sul gasolio agricolo deve essere uniformata a livello nazionale

Cai, nello specifico, sostiene che la semplificazione delle norme sul gasolio agricolo debba partire dal livello nazionale: la normativa in vigore risale al 2001 e richiede ormai un aggiornamento, che deve derivare da una revisione del decreto interministeriale in vigore, non da singole iniziative locali, a garanzia delle legittime esigenze di tutti coloro che impiegano carburanti agevolati per uso agricolo.

Recentemente era stata l’Umbria ad evitare un’applicazione troppo rigida della normativa, dando una boccata d’ossigeno alle imprese agricole che altrimenti sarebbero andate incontro a non poche difficoltà tra la mappatura delle macchine aziendali e l’indicazione delle lavorazioni effettuate.

Il commento di Dalla Bernardina

Così si esprime il presidente di Cai, Gianni Dalla Bernardina, specificando che già alcuni anni fa la Confederazione si è impegnata per semplificare la normativa a favore dei contoterzisti agricoli, che ha portato all’emanazione del vigente decreto ministeriale sull’ettaro-coltura.

“Le norme le stabiliscono i ministeri – ricorda Dalla Bernardina – mentre alle Regioni spetta l’applicazione delle stesse, nei limiti da essi stabiliti: in talune Regioni gli interventi volti a semplificare le procedure hanno determinato involontarie discriminazioni fra i soggetti beneficiari dell’agevolazione”.

“Per questo – conclude Dalla Bernardina – è necessario un coordinamento nazionale forte, capace di tutelare i diritti di agricoltori e contoterzisti e di vigilare sul rispetto della normativa da parte degli applicativi regionali”. Tali procedure sono spesso diverse fra loro, mettendo in difficoltà le numerose imprese agromeccaniche che operano su più regioni: per questo è necessario superare i particolarismi locali ed affrontare la questione in modo organico, a livello nazionale.

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