Cai lancia l’ipotesi di un albo degli agromeccanici. Il ruolo sempre più decisivo dei contoterzisti
La transizione verde sempre più necessaria, ovviamente nel solco del Green Deal europeo – di cui l’approvazione della prossima PAC dalla Commissione Europea rappresenta un primo importantissimo passo -, lo slancio dell’agricoltura di precisione grazie alle tecnologie sempre più performanti sviluppate dai produttori di macchine agricole e, non meno importante, la necessità di maggiori tutele […]
La transizione verde sempre più necessaria, ovviamente nel solco del Green Deal europeo – di cui l’approvazione della prossima PAC dalla Commissione Europea rappresenta un primo importantissimo passo -, lo slancio dell’agricoltura di precisione grazie alle tecnologie sempre più performanti sviluppate dai produttori di macchine agricole e, non meno importante, la necessità di maggiori tutele per tutti quei lavoratori che offrono la loro professionalità e le loro macchine al servizio degli agricoltori: i cosiddetti contoterzisti. Sono stati tanti i punti affrontati durante la giornata dedicata a questa categoria, il Conterzista Day, organizzato sulla piattaforma digitale di Edagricole. E non sono mancate le proposte del settore, tra cui l’ipotesi di un Albo degli Agromeccanici.
Albo degli Agromeccanici, uno strumento di fondamentale utilità
“La proposta dell’Albo degli Agromeccanici, da sempre fortemente sostenuto da Cai, è stata ripresa dal Presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, Gianni Dalla Bernardina. L’intento è quello “di qualificare il sistema agroalimentare, far progredire la Blockchain e sostenere la professionalità delle imprese agromeccaniche che si riconoscono nella politica del nostro sindacato”, ha dichiarato.
“L’istituzione dell’Albo delle imprese agromeccaniche permetterà di circoscrivere con precisione il contoterzismo, portando alla luce tutte le sue numerose componenti, comprese quelle che, operando in regime di connessione con l’attività agricola, sono sostanzialmente sconosciute – ha spiegato poi il vicepresidente di Cai, Sandro Cappellini -. La proposta dell’Albo, inoltre, è tesa ad offrire alle imprese agricole uno strumento qualificato per un accesso ancor più agevole e razionale all’offerta di servizi agromeccanici, scoraggiando il mercato sommerso, che vede attualmente, anche nel nostro caso, un certo numero di operatori non professionali offrire servizi agromeccanici di scarsa qualità e in dubbie condizioni di sicurezza, basandosi unicamente sul prezzo, anche conseguenza del particolare regime fiscale del settore agricolo, a tutto discapito di quei tanto citati progetti a tutela dell’ambiente”.
Il ruolo centrale del contoterzismo nella fase di transizione attuale
Nel corso dell’evento, in particolare, è stato ribadito dal professor Angelo Frascarelli, economista agrario dell’Università di Perugia, il ruolo centrale del contoterzismo professionale per la crescita in agricoltura in una fase di transizione ecologica e di richiesta di qualità delle produzioni, sicurezza alimentare, incremento della produttività e maggiore redditività.
Se le tecnologie padroneggiate in via pressoché esclusiva dalle imprese agromeccaniche possono facilitare la nuova dimensione dell’agricoltura digitale e la diffusione dell’Internet of Things, come spiegato dal professor Michele Pisante dell’Università di Teramo, prospettive interessanti si affacciano anche sul fronte della nuova Politica agricola comune, in via di definizione, che sarà applicata a partire dal gennaio 2023, come ricordato da Giuseppe Blasi del ministero delle Politiche agricole.
L’occasione del Recovery Fund
“Le risorse del Recovery Fund finalizzate alla transizione ecologiche – ha concluso Blasi – offriranno l’occasione per un cambio di paradigma e traghettare il settore agricolo verso modelli produttivi ancora più sostenibili, in cui le imprese agromeccaniche professionali si riveleranno indispensabili nel percorso di digitalizzazione e di trasparenza della produzione. Allo stesso tempo, per assicurare il migliore utilizzo dei fondi, sarà strategico favorire dialoghi all’interno delle filiere, nelle quali anche i contoterzisti dovranno essere parte attiva”. La proposta dell’Albo degli Agromeccanici, formalizzata dopo un lungo dibattito interno e passata anche concretamente dall’esperienza positiva in Regione Lombardia su proposta all’epoca di Confai, è stata apprezzata dalla categoria.