Cai Agromec, siglato accordo per potenziare la ricerca in agricoltura
Dalla Bernardina: «L’obiettivo è favorire la ricerca, la diffusione dell'innovazione e l'integrazione delle conoscenze». E gli agromeccanici tornano al centro dello sviluppo agricolo
La ricerca e lo sviluppo dell’agricoltura italiana sono al centro di un nuovo accordo strategico siglato tra il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e Cai Agromec, l’organizzazione che riunisce gli agromeccanici. Il protocollo d’intesa firmato a Roma ad agosto e focalizzato sul potenziamento delle strategie per la ricerca non è il primo di questo tipo che Crea sottoscrive: nel 2022, infatti, un accordo simile era stato siglato dallo stesso Consiglio per la Ricerca insieme a Cia-Agricoltori Italiani, non solo per mettere a sistema ricerca e innovazione ma anche per favorire l’avviamento professionale dei giovani agricoltori. Nel caso del nuovo accordo con Cai Agromec a sottoscrivere il documento sono stati il presidente della sigla Gianni Dalla Bernardina, e il commissario straordinario del Crea, il prof. Mario Pezzotti.
Cai Agromec, con CREA quattro obiettivi nel mirino
Quattro, nello specifico, sono gli obiettivi che il protocollo d’intesa si prefigge: favorire la ricerca, la diffusione dell’innovazione e l’integrazione delle conoscenze scientifiche nei settori di interesse reciproco; dare la massima diffusione di tutte le iniziative di reciproco interesse e realizzare congiuntamente convegni, seminari e gruppi di studio; divulgare informazioni tecnico-scientifiche e di tipo economico anche attraverso pubblicazioni e/o tramite la comunicazione digitale; promuovere e valorizzare iniziative nell’ambito della rete rurale nazionale di intesa con il Masaf, le Regioni e le Province autonome italiane.
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«E’ un’intesa storica quella che abbiamo sottoscritto con il Crea – ha esordito il presidente di Cai Agromec, Gianni Dalla Bernardina – che va nella direzione di restituire sempre più all’agromeccanico quella centralità che merita nell’ambito del settore primario. Cai Agromec, del resto, fin dal 1947 rappresenta circa 18.000 imprese di meccanizzazione agricola operanti su oltre 8 milioni di ettari del territorio nazionale, con una dotazione di oltre 88.000 trattori, quasi 49.000 mietitrebbiatrici e circa 17.000 altre macchine da raccolta, per un volume d’affari di oltre 4 miliardi di euro. Siamo insomma i referenti più indicati per chi fa ricerca e innovazione in agricoltura. Essendo a stretto contatto con i costruttori, nonché con i centri di ricerca, di divulgazione e di trasferimento tecnologico, siamo disponibili per implementare la sperimentazione in campo di macchinari, attrezzature e tecnologie».
Per coordinare i lavori a seguito della firma del Protocollo d’intesa sarà istituito il Comitato di indirizzo strategico, che a sua volta avrà nel suo organico 2 componenti di Cai Agromec e 2 del Crea. Il Comitato avrà il compito di definire i temi programmatici sui quali concentrare la collaborazione tra le parti e di portare avanti i progetti congiunti, eventualmente anche con l’apporto di altri soggetti pubblici o privati potenzialmente interessati.