Nonostante le aperture della Commissione e del Parlamento Europeo (sia in merito alla PAC che per le limitazioni agli usi dei pesticidi), sono di nuovo tornate le proteste dei trattori a Bruxelles che, in pratica, si sono susseguite senza soluzione di continuità da gennaio, quando i primi focolai di malcontento del settore agricolo europeo iniziarono a manifestarsi in Germania, per poi diffondersi in praticamente tutti gli Stati membri.

In occasione del consiglio Agrifish, che si sta svolgendo proprio oggi 26 marzo nel quartiere europeo di Bruxelles, gli agricoltori locali si sono dati appuntamento al seguito dei trattori presso Rue de la Loi, lo snodo principale che attraversa la zona della capitale belga dove si trovano i palazzi del Consiglio e della Commissione Europea. Da qui hanno marciato fino alla rotatoria di Schuman, al seguito di slogan, clacson e fumogeni.

Inevitabili le tensioni con le forze dell’ordine che stanno presidiando il quartiere e bloccando tutti gli accessi alle zone ‘calde’. Alcuni protestati hanno acceso dei roghi dando fuoco a svariate palanche davanti alle barriere poste dalla polizia per evitare il passaggio dei trattori. Altri, invece, hanno scaricato ingenti quantità di barbabietole e di letame sempre in prossimità dei posti di blocco istituiti in Rue de la Loi. Lanciate anche diverse uova e petardi all’indirizzo degli agenti schierati in assetto antisommossa per evitare tafferugli.

“Possiamo confermare che sono stati utilizzati gas lacrimogeni e che i trattori sono stati immobilizzati perché volevano forzare”. Questo il commento ufficiale della Polizia di Bruxelles Capitale-Ixelles. In base a quanto riportato dalla stampa locale, la protesta è stata organizzata dalle sigle Fugea, la Fédération des jeunes agriculteurs (Fja), la Fédération wallonne de l’Agriculture (Fwa), il Réseau de soutien à l’Agriculture paysanne (RéSap) e il coordinamento europeo Via Campesina.

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