Trattori Brasile

In un mondo ad alto tasso di globalizzazione, è sempre stato uno dei Paesi guardati con particolare attenzione quale indicatore attendibile dello stato di salute del comparto meccanizzazione nel suo complesso. Non per caso, l’inchiodata del Brasile lo scorso anno era stata più volte indicata come un segnale di profondo malessere, certamente più diffuso rispetto al semplice contesto geografico del Sud America.

Un reazione immediata e decisa

Ora si spera di poter dare lo stesso peso e significato alla ripresa in atto che, nello stile carioca, è a dir poco euforica. Il numero di macchinari agricoli venduti sul mercato interno passa da meno di 7 mila unità nel primo trimestre 2016 a quasi 9.800 a gennaio-marzo 2017. In termini relativi la crescita è stata pari al 41 per cento. Le vendite nel solo segmento trattori, sempre su base trimestrale, passano da meno di 5.300 unità a 7.900 e spiccioli, con un progresso del 50 per cento. Siamo ancora distanti dai picchi del 2014, ma sarebbe comunque sorprendente… non rimanere sorpresi da questi dati.

Molto bene sia la bassa che l’alta potenza

Un altro segnale merita di essere sottolineato. La ripartenza è stata ampia e generalizzata, a prescindere dalla tipologia dei mezzi e dalle classi di potenza. I trattori al di sotto degli 80 cavalli hanno beneficiato di un progresso del 53 per cento, nella fascia 81-130 la crescita delle vendite ha superato i 49 punti percentuali e per gli over 130 cavalli c’è stato un guadagno del 46 per cento. Mentre le vendite di mietitrebbie si sono accontentate di un più 30 per cento… Unica voce ancora in sofferenza quella dell’export.

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