Come avete vissuto Agritechnica 2023?

Manuel Cortesi: “Per noi di Bonfiglioli, Agritechnica rappresenta la fiera di settore più importante a livello mondiale, sicuramente quella che ha più risalto per la nostra azienda. Dunque, un appuntamento che funge da vetrina per i nostri prodotti e che ci permette di vedere direttamente i nostri clienti. Ma che, al contempo, ci consente anche di gettare uno sguardo sul settore per capirne l’andamento e di raccogliere informazioni utili poi allo sviluppo dei nostri prodotti, permettendoci anche di farci un’idea più approfondita dell’andamento del mercato”.

Ci sono aggiornamenti per i prodotti già presenti nel vostro catalogo? Quali sono le novità che avete presentato in fiera?

Manuel Cortesi: “Parto subito col dire che, oltre ad aver confermato alcune applicazioni tradizionali Bonfiglioli nell’ambito degli sprayer, le novità più importanti riguardano principalmente la divisione dedicata all’elettrico (gli aspetti più tecnici verranno descritti in seguito da Michele Pennese). Invece, per ciò che concerne la parte meccanica, tra le novità spicca senza dubbio l’innovativo sistema di gonfiaggio e sgonfiaggio degli pneumatici TIS, ovvero Tyres Inflation System. Tramite un passaggio all’interno del riduttore in rotazione è quindi possibile variare la pressione direttamente all’interno degli pneumatici, senza avere i classici tubi esterni con cui attualmente si gestisce questo aspetto”. 

Manuel Cortesi

Nell’agricolo siete ancora leader tra sprayer, applicazioni speciali e macchine da raccolta? Avete intenzione di sbarcare in altre categorie di prodotto legate al mondo agrimeccanico?

Manuel Cortesi: “Parlando del TIS accennato poco fa, non va dimenticato che si tratta di una tecnologia che fa riferimento alle applicazioni tradizionali in cui è attiva Bonfiglioli, ovvero quella legata alle macchine gommate semoventi. Per quanto riguarda invece la parte di applicazioni in ambito agricolo, le novità riguardano principalmente l’elettrificazione. E, in questo senso, il nostro stand ad Agritechnica ne è stata una chiara dimostrazione. Questo anche perché, grazie all’elettrificazione, con le macchine a trasmissione puramente meccanica (e non idrostatica, che non è un campo di applicazione per Bonfiglioli) si aprono aprono nuovi scenari che possono andare dai mini robot per la viticoltura e alle macchine più grandi come i Wheel Loader, per arrivare al segmento della cura del verde (TARF), dove spiccano i rasaerba, in cui può convergere il know-how di Bonfiglioli sia in termini di riduttori che di motori elettrici, entrambi campi in cui eccelle”.

Tenendo a mente questa ampia compagine di possibili applicazioni, avete in programma collaborazioni OEM con altri produttori di macchinari agricoli?  

Michele Pennese: “Ovviamente sì, ci sono delle collaborazioni in essere, da cui derivano numerose opportunità nel settore agricolo. Collaborazioni che stanno permettendo a Bonfiglioli di mettere a fattor comune lo sviluppo di dispositivi e di soluzioni condivise. E, a tal proposito, vorrei sottolineare che dal 1° novembre è stata creata una nuova area dell’azienda denominata e-Vehicle Solutions Development di cui sono responsabile e che, di fatto, rappresenta l’evoluzione di quello che era il precedente E-Mobility Project. Lo scopo è quello di andare a capovolgere l’approccio classico di Bonfiglioli allo sviluppo di componenti, ovvero passare dallo sviluppo in modalità pull per servire un mercato molto ampio di costruttori a un approccio maggiormente legato alla fornitura di soluzioni, ossia sistemi concepiti, personalizzati ed applicati con e per le specifiche esigenze dei clienti: per tale scopo è necessario sviluppare sistemi il più possibile modulari e scalabili, capaci di garantire una struttura tecnologica e di costo adeguata alla richiesta di una molteplicità di mercati e applicazioni.

Michele Pennese

“E in questo senso la nuova generazione di motori elettrici BPM comprende tre taglie di applicazioni, con diverse coppie e potenze, scalabili in tensioni da 48 a 800 volt. Scelta che ci permette sia di andare a coprire i nostri clienti tradizionali ma anche di aprirci a un grosso mercato legato all’agricolo, soprattutto se accoppiati a soluzioni di trasmissione (sia assiali che planetarie) di cui Bonfiglioli è leader. In questo senso, ad Agritechnica, sono stati esposti sia i motori della serie BPM che i motoriduttori della serie 700. Soluzioni che erano, non a caso, posizionate a fianco dell’agri-robot di Field Robotics, con cui stiamo collaborando, non solo nella fornitura di componentistica, ma anche nella definizione dell’architettura del veicolo, con soluzioni elettriche e elettroniche di propulsione, insieme a tutta la gestione integrata di questo nuovo modo di fare agricoltura, con il precision farming che ricopre un ruolo cruciale, sia per le operazioni in campo aperto che tra i filari dei vigneti e dei frutteti. Per questi nuovi mezzi Bonfiglioli sta implementando nuove funzionalità, non solo di trazione (guida assistita) ma di attuazione come la raccolta di frutta automatizzata, l’installazione di piattaforme elevatrici, la gestione integrata del rasaerba elettrificato con i motori delle serie BPM. In sostanza, Bonfiglioli sta ampliando la sua attitudine a fornire soluzioni e servizi oltre che componenti”.

Abbiamo assistito all’intervista ad Andrea Torcelli durante la puntata di Presa Diretta. Estendete i toni trionfali sull’applicabilità dell’elettrico anche all’industriale?

Michele Pennese: “La nostra posizione fa riferimento a quella che può essere definita come ‘pluralità tecnologica’, anche perché il concetto di ‘neutralità’ è fin troppo inflazionato all’interno del settore. Quindi c’è una pluralità di tecnologie che stanno competendo sul mercato per offrire un’alternativa alla combustione tradizionale, a gasolio (sia per applicazioni di trazione che idrauliche). Abbiamo visto che alcuni costruttori sono più propensi all’elettrificazione, altri meno. In questo momento, assistiamo ancora a una segmentazione del mercato: l’elettrico, per ora, nel mondo agrimeccanico è legato ai mezzi più compatti, perché può coprire il fabbisogno energetico di mezzi di taglia medio-piccola a causa delle limitazioni della densità energetica posta dalle batterie attuali”.

“Per questo alcuni produttori stanno spingendo verso le soluzioni ibride, con la sostituzione dei motori a gasolio per le applicazioni idrostatiche con soluzioni elettriche. Nel mondo agricolo abbiamo visto che alcuni produttori spingono sulla propulsione a idrogeno, per ora limitatamente a quello iniettato (ovvero motori endotermici trasformati con sistemi di alimentazione a idrogeno), che può essere ancora una valida soluzione per le macchine di taglia grande. Altra alternativa sono i bio-fuels, la cui produzione però è ancora complessa e costosa, poiché deriva da fonti alimentari e non è impatto zero-emissioni, come del resto quella dell’idrogeno. Bonfiglioli si pone in modo agnostico, rispetto a tale varietà di sistemi propulsivi che hanno senso, nel loro insieme, in questa fase di transizione tecnologica. Lo vediamo anche all’interno del mondo del trasporto, dove la nostra azienda è comunque presente nel settore dei veicoli compatti: anche se la percentuale sarà significativa, Bonfiglioli non prevede una trasformazione definitiva nei confronti dell’elettrico”.

Come procede il progetto IoTwins?

Michele Pennese: “Il progetto si è chiuso nel settembre 2022, la rendicontazione è già stata approvata dalla Commissione Europa e attualmente Bonfiglioli sta distribuendo ai partner le quote di contribuzione previste. Dal punto di vista tecnologico si è rivelato un progetto di grande interesse che ci ha permesso di implementare su cloud una piattaforma multi-purpose in grado di soddisfare esigenze molto differenti tra di loro, tramite l’analisi e l’elaborazione di dati complessi. Nel caso di Bonfiglioli, il sistema analizzava i dati relativi ai motoriduttori di pale eoliche, in un’ottica di manutenzione predittiva. I risultati sono stati eccellenti. E, in divenire, ci sono progetti importanti con altri partner che porteremo avanti nei prossimi anni”.

Nell’agricolo siete ancora leader tra sprayer, applicazioni speciali e macchine da raccolta?

Manuel Cortesi: “Lo stato dell’arte e la presenza sul mercato delle applicazioni sprayer e delle macchine da raccolta con trasmissione idrostatica (e che, quindi, utilizzano i riduttori) ci vede ancora come leader di mercato. Le macchine da raccolta utilizzano i motoriduttori perché sono costrette ad operare in posizione sopraelevata rispetto al terreno, mentre per le macchine da raccolta va sottolineato che solo una parte usa i motoriduttori mentre l’altra usa gli assali. Segmento, quest’ultimo, in cui non siamo presenti. Più che per i sistemi propulsivi, la maggior parte dei produttori OEM che conosciamo sta rivolgendo gli sforzi produttivi verso l’elettrico. Che per esempio, per quanto riguarda le macchine da raccolta, non riguarda tanto la propulsione quanto, piuttosto, le operazioni a bordo macchina. Ne è un chiaro esempio la macchina per la raccolta delle patate, che è una sorta di stabilimento viaggiante, in cui sono installati numerosi motori orbitali idraulici che nel prossimo futuro potranno essere sostituiti da motori elettrici. Ma, allo stesso modo, numerosi implement che usano la PTO dei trattori per le operazioni che, in futuro, potranno attingere energia elettrica, come le seminatrici. Ed è qui che si apre uno spiraglio commerciale per Bonfiglioli che è produttore di motori elettrici da moltissimi anni”.

Michele Pennese: “In merito all’elettrificazione, vorrei sottolineare che il gruppo Bonfiglioli circa un anno fa ha acquisito la Selcom, una grande azienda elettronica con sede a Bologna e stabilimenti in Cina, focalizzata tradizionalmente sul mercato di produzione di schede elettroniche per conto terzi su progetto cliente, ora anche di prodotti elettronici proprietari (Original Design Manufacturer). Caratteristica, quest’ultima, che ha portato la Selcom a ricoprire un ruolo cruciale nel gruppo Bonfiglioli, completando la capacità di offrire sistemi meccatronici complessi, integrando unità logiche di controllo e di azionamento proprietarie, sia in architetture centralizzate (All-In-One) che decentralizzate. E infine, in un’ottica di servizi, non va dimenticata la crescente importanza che lo sviluppo di software real-time embedded sta ricoprendo nelle strategie del gruppo”.

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