Li abbiamo visti sia al SIMA che all’EIMA, e gli annunci di fine 2022 non hanno fatto altro che confermare il trend in atto nel settore dell’agromeccanica: l’elettrificazione (e l’ibridizzazione) delle gamme di trattori specializzati prosegue imperiosa. Si tratta di mezzi compatti, con potenze inferiori ai 100 cv, per ora la soglia sopra la quale le tecnologie disponibili – batterie, materiali ecc – non permettono di accumulare in sicurezza abbastanza energia da dispensare poi al mezzo. Un trend che vede il nostro settore in gran fermento e a cui si stanno adeguando anche i produttori di pneumatici agricoli. Come BKT, che proprio in occasione delle sopracitate fiere di settore, ha svelato il marchio “E-READY”, con il quale accompagnerà tutti quei prodotti già pronti per essere installati sui mezzi elettrici, e quindi in grado di far fronte alle specifiche esigenze di queste motorizzazioni.

BKT, l’elettrico nel mirino

Nello specifico, il debutto di E-READY ha avuto luogo a SIMA, dove lo si è visto per la prima volta impresso sullo pneumatico AGRIMAXFACTOR, la nuovissima serie 70 di BKT destinata ai trattori. Ma in futuro, ha fatto sapere BKT, verrà esteso a tutti i prodotti che rientreranno in questa categoria. Un chiaro impegno nei confronti della sostenibilità, obiettivo verso il quale – sottolinea il colosso indiano in una nota – ogni impresa responsabile deve rivolgere ricerca e investimenti.

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E, proprio in occasione del lancio della nuova famiglia di prodotti, BKT ha colto l’occasione per fare una panoramica sulle principali differenze che caratterizzano gli pneumatici dedicati ai veicoli elettrici rispetto a quelli dei mezzi tradizionali, con motori endotermici. Le differenze sono molte, test e prove in campo hanno fatto emergere quanto per equipaggiare un mezzo elettrico, chi progetta dovrà tener conto di diversi fattori che determinano le caratteristiche fondanti dei mezzi elettrici: il peso, la struttura del motore, l’autonomia, il rumore.

Elettrico e endotermico: le differenze per gli pneumatici agricoli

Un veicolo elettrico pesa di più perché le batterie possono arrivare ad aggiungere fino al 30% di peso in più, un aspetto che incide proprio sul lavoro dello pneumatico. Oltre ad essere più pesante, esso si muove in modo differente rispetto ad un mezzo alimentato a metano o a benzina; appena si preme sull’acceleratore la potenza del veicolo è subito al massimo. Ciò significa che gli spostamenti di carico possono essere più veloci e più intensi rispetto ai veicoli tradizionali, con conseguente effetto sull’usura degli pneumatici.

Inoltre, è determinante l’aspetto dell’autonomia energetica; se un mezzo elettrico è stato progettato con l’obiettivo di un risparmio energetico, gli pneumatici dovranno a loro volta essere progettati per non incidere sui consumi del mezzo che equipaggiano – come, per esempio, nel caso di pneumatici resistenti al rotolamento. Non ultimo, la coerenza tra mezzi e pneumatici anche a livello di rumore è uno dei fattori su cui i produttori stanno investendo molto, in termini di ricerca.

Pesi e misure

Come detto, gli pneumatici per veicoli elettrici devono far fronte a un peso maggiore del veicolo sul quale sono presenti, dato dal fatto che le batterie utilizzate possono aumentare il peso di un veicolo anche del 20-30% in più rispetto a un mezzo tradizionale. Questo richiede una maggiore resistenza alle sollecitazioni e quindi una struttura più robusta, a partire da cinture e carcassa rinforzate, fino a un diverso e specifico design del fianco e del tallone.

Motore elettrico

Tra le altre differenze che distinguono uno pneumatico per veicoli elettrici da uno standard c’è anche la capacità di “sopportare” una coppia motrice più alta, soprattutto in partenza. Il motore elettrico dà infatti una spinta maggiore alla trasmissione meccanica e quindi alle ruote, rispetto a un veicolo tradizionale, quindi maggiore accelerazione. Questo significa che è assolutamente necessario rivisitare la struttura del tallone dello pneumatico per garantire una maggiore tenuta sul cerchio, soprattutto in fase di accelerazione.

Anche il battistrada deve essere ottimizzato, sia in termini di disegno sia per quanto concerne la mescola. I veicoli alimentati elettricamente presentano un’usura degli pneumatici significativamente maggiore rispetto a quelli con motore a combustione, per questo è necessaria una progettazione differente, che garantisca un ciclo di vita ottimale.

Autonomia

Gli pneumatici montati su un mezzo elettrico, se non adatti, possano causare perdite di energia importanti, poiché la resistenza al rotolamento può contribuire fino al 20% del consumo energetico del veicolo. Per modificare la resistenza al rotolamento, senza compromettere le altre caratteristiche prestazionali dello pneumatico, nel caso dell’elettrico è necessario adattare la mescola e il disegno del battistrada, oltre alla particolare struttura del fianco. Lo pneumatico più adatto all’elettrico sarà pertanto quello metaforicamente meno “energivoro”, cioè che per la sua struttura evoluta non inciderà sull’autonomia del mezzo elettrico.

Rumore

Anche il rumore è un aspetto che i produttori di pneumatici da lavoro stanno tenendo in grande considerazione quando si parla di elettrico; gli pneumatici per veicoli elettrici hanno un disegno del battistrada e una composizione delle mescole differenti, sia naturali che sintetiche. Inoltre, anche le misure contribuiscono in modo importante alla silenziosità dello pneumatico.

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