Biometano, al via la produzione nel primo impianto italiano grazie all’apporto dell’agricoltura
La Cooperativa Agricola Speranza, realtà piemontese pluripremiata sia a livello nazionale che europeo per la forte attenzione verso l’ambiente, ha avviato la produzione di biometano liquefatto e anidride carbonica in quello che è a tutti gli effetti il primo impianto di questo tipo in Italia. Grazie all’apporto fondamentale del settore primario le due preziosissime fonti di energia saranno […]
La Cooperativa Agricola Speranza, realtà piemontese pluripremiata sia a livello nazionale che europeo per la forte attenzione verso l’ambiente, ha avviato la produzione di biometano liquefatto e anidride carbonica in quello che è a tutti gli effetti il primo impianto di questo tipo in Italia. Grazie all’apporto fondamentale del settore primario le due preziosissime fonti di energia saranno prodotte grazie al recupero di effluenti zootecnici e sottoprodotti agricoli.
Biometano, un carburante pulito per le motorizzazioni del presente e del futuro
La Cooperativa, già nota per il suo percorso circolare a servizio del territorio che permette di riscaldare l’Istituto di Ricerca sul Cancro di Candiolo, grazie al calore del biogas con un risparmio annuo di 200mila euro per l’ospedale, ha effettuato ieri il primo carico di biometano liquefatto su cisterna criogenica che oggi ha rifornito la stazione di servizio di Gera Lario della Maganetti SpA, storica azienda Valtellinese di trasporti. Il ciclo virtuoso di Cooperativa Speranza è spinto ancora più avanti grazie al processo di recupero della CO2 dal processo di purificazione del biogas per produrre biometano.
La CO2 biogenica sarà venduta a una azienda del territorio che si occupa di gas tecnici e a una ditta locale che imbottiglia acque minerali. Attualmente, invece, la CO2 si estrae ancora da pozzi sotterranei e viene importata dalla Germania. Da oggi, dunque, i 50 mezzi pesanti del gruppo Maganetti saranno alimentati con il biocarburante avanzato più sostenibile, dal punto di vista ambientale, oggi disponibile sul mercato, azzerando le emissioni di CO2 e riducendo drasticamente gli inquinanti locali (-70% NOx e -99% polveri sottili) rispetto ai mezzi alimentati a diesel.
Migliaia di tonnellate di carburante pulito per le flotte sostenibili
“Il nostro impianto di produzione di biometano da 2.000 tonnellate all’anno e quello di recupero della CO2, da 4.000 tonnellate all’anno – ha esordito Carlo Vanzetti, di Cooperativa Speranza – rappresentano due nuovi passi importanti nel percorso di transizione energetica e di forte impegno della nostra azienda a tutela dell’ambiente, in linea con gli obiettivi del Green Deal”.
Secondo Matteo Lorenzo De Campo, Amministratore Delegato della Maganetti Spedizioni SpA, azienda socia CIB, Presidente FAI Conftrasporto Sondrio e Vicepresidente Confcommercio Sondrio – “La produzione di bio-GNL rappresenta un ulteriore tassello verso una reale economia circolare, permettendo una riduzione della distanza percorsa dal carburante, (oggi importato dai terminal di Barcellona o Marsiglia), una maggiore indipendenza dalle fonti di gas esterne al Paese e un abbattimento quasi totale delle emissioni di CO2 e di particolato”.
Biometano e fonti alternative, la roadmap per il 2030
Piero Gattoni, Presidente del CIB – Consorzio Italiano Biogas, di cui la Cooperativa Speranza è un socio storico, ha sottolineato che “il processo virtuoso innescato da un’azienda agricola, come Cooperativa Speranza che riesce ad essere competitiva grazie a una pluralità di mercati di sbocco – bio-GNL, CO2 e prodotti agricoli di qualità – con grande attenzione alla tutela dell’ambiente, corrisponde alla nostra visione per l’immediato futuro, quello che abbiamo immaginato con Farming for Future, 10 azioni per coltivare il futuro, una roadmap che al 2030 potrebbe portare a una riduzione delle emissioni del 30% grazie alla produzione di 6,5 miliardi di m3 di biometano”.
“L’agricoltura italiana dimostra con questo esempio concreto di poter dare il proprio contributo per il contrasto al cambiamento climatico, continuando a produrre eccellenze alimentari e favorendo lo sviluppo della bioeconomia nei territori. Auspichiamo che anche gli indirizzi politici contribuiscano a promuovere questi percorsi e al tempo stesso rimuovere le barriere regolatorie che ancora oggi frenano lo sviluppo del settore”.